VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI
SETTE DOMANDE AD ALESSANDRO CAPUZZO
di "La nonviolenza e' in cammino"
[Ringraziamo Alessandro Capuzzo (per contatti: compaxts@gmail.com) per questa intervista. - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni? - Alessandro Capuzzo: Secondo me, la grande mobilitazione di popolo che ha conseguito sui temi della pace, con contraddizioni ma con continuita'; inoltre, la sperimentazione, pressoche' unica sul piano internazionale, nel mettere a contatto diretto associazionismo per la pace, enti locali e grandi organizzazioni; un patrimonio che andrebbe di molto valorizzato, politica permettendo... * - "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno? - Alessandro Capuzzo: Il tentativo - ormai per certi veri disperato - di porre un argine solido al dilagare della "cultura" di guerra, che ci ha scippato di tutto meno che della speranza e della convinzione, come da ultimo con l'abrogazione della legge 230 sull'obiezione di coscienza; confido nella possibilita' di riuscire a dare una spallata "definitiva" a questo modo di fare politica e societa' (sic) dopo i positivi segnali venuti dalle elezioni amministrative, ma soprattutto dai referendum. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia? - Alessandro Capuzzo: Per un commento su questo rimando al bel documento prodotto e diffuso poche settimane fa da Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento, che focalizza il decorso "sotterraneo" dell'evoluzione nonviolenta nella societa' italiana negli ultimi dieci anni, da Genova in poi; credo che bisognerebbe riuscire a tornare anche piu' indietro con la ricostruzione, almeno fino al Verona forum sulla guerra nell'ex Jugoslavia, se non alla prima guerra in Iraq e al crollo del Muro. su questo, belle cose ha scritto e continua a scrivere Alberto L'Abate, protagonista della Campagna Kossovo. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini? - Alessandro Capuzzo: Il Movimento dovrebbe a mio parere riuscire a influenzare positivamente il percorso verso la Marcia Perugia-Assisi ed oltre, in modo da innervare definitivamente coi principi di cui e' portatore la Tavola della pace e tutto il movimento italiano, sulla base della proposta costruttiva; opposizione integrale alla guerra, ma capacita' di dialogo (e talvolta di sofferenza...) con tutti, specie se del movimento per la pace. * - "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza? - Alessandro Capuzzo: Difficile a dirsi, forse la consunzione deliberata che sta mostrando tutto il sistema (almeno quello occidentale dominante) il quale non riesce a convincere piu' nessuno se non in termini di aggressivita' condivisa e pura sopravvivenza. C'e' da piu' parti, anche dal mondo arabo ormai, una domanda urgentissima di nuove proposte socio-politiche, che crescono lentamente (soavemente?) ma non trovano ancora risposta, a scapito dei tanti tentativi messi in campo. * - "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi? - Alessandro Capuzzo: In parte ho gia' risposto; a livello locale (sono di Trieste) ci impegnamo molto nel percorso verso la Marcia con la speranza di ottenere il buon risultato sperato, e a seguire organizzeremo la prima riunione in citta' della Tavola Interconfinaria per la Pace, assieme ad enti locali ed associazioni dei tre lati del confine, italiano, sloveno e croato; ora che l'amministrazione parafascista della citta' e' cambiata, vediamo se si puo' guardare al futuro coi nostri vicini, per non cadere piu' nei tragici errori del passato. * - "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe? - Alessandro Capuzzo: Non mi sento veramente in grado di rispondere a questa domanda, sono pregno anch'io di pulsioni e occasioni di violenza come tutti; mi limito a suggerire la visiona (e la lettura) della mostra sul lavoro siciliano di Danilo Dolci - nostro conterraneo italo-sloveno - realizzata dagli anarchici ragusani e fattami conoscere dall'amico Peppino Meli, che si puo' visionare sul sito www.danilodolci.toscana.it Tratto da Sabato 30 Luglio,2011 Ore: 07:20 |