Il sangue come prezzo dell’odio

La violenza razzista torna a colpire e a uccidere a Firenze.


di Assemblea permanente antirazzista antifascista - Vicofaro - Pistoia

Dopo la strage di Gianluca Casseri in Piazza Dalmazia, dove il neofascista pistoiese uccise due senegalesi, Mor Diop e Samb Modou, e ne ferì gravemente altri, ieri, un italiano, Roberto Pirrone, ha ucciso con sei colpi di pistola, sul ponte Vespucci, un altro senegalese, Idy Dieme, di 54 anni.
Il gesto criminale - quasi giustificato come quello di un folle che voleva suicidarsi, non offende soltanto la comunità senegalese – che, indignata, ha reagito giustamente e prontamente ma è un’aggressione e una violenza intollerabile per tutti i migranti, che sono giunti nel nostro paese per dare un significato alla loro vita, al loro lavoro, ai loro sogni.
E' perciò una ferita per tutti coloro, qualunque sia il colore della propria pelle, che rispettano e difendono la dignità di ogni essere umano. E' una ferita alla convivenza civile, perché non può esserci né civiltà né cultura quando ai rapporti di uguaglianza nella comune umanità si sostituiscono l’intolleranza e l’odio, quando razzismo e xenofobia diventano strumenti di costruzione del consenso politico.
Tutto questo degrado lo abbiamo visto e sentito ogni giorno durante la recente campagna elettorale, senza che lo Stato abbia mai reagito con l’autorevolezza delle sue leggi fondate sulla Costituzione.
Di fronte a questa nuova “banalità del male” il cosiddetto “diverso” diventa un “nulla” da cancellare, quasi con noia, dalla vita. Il gesto dell’omicida di Firenze appare ancora più grave in questa preoccupante dimensione di ferocia moderna, dove i sentimenti più profondi sono come azzerati: si spara a un nero perché si vuole uccidere un nero quasi fosse diventato un parassita da schiacciare!
Ognuno di noi è chiamato con forza a fare la sua parte se vogliamo restare umani.
Assemblea permanente antirazzista antifascista - Vicofaro - Pistoia



Martedì 06 Marzo,2018 Ore: 13:12