Figli dei sans papier senza certificato di nascita: l'ignobile silenzio di chi si dichiara tutore dei diritti dei minori

di Augusta De Piero

Il link che trascrivo ci ricorda la storia di Irena Sendler, che salvava i bambini del ghetto di Varsavia durante l’occupazione nazista.
Questa signora – sulla cui vicenda è stato recentemente pubblicato un libro - si preoccupava e si occupava anche della certezza dell'identità dei bambini che riusciva a salvare. Era la garanzia della continuità della loro vita, delle relazioni che altrimenti sarebbero scomparse rendendoli anonimi, apolidi, senza famiglia.
Mentre leggevo di Irena Sendler pensavo ai parlamentari italiani che si strattonano e si picchiano per negare la cittadinanza a chi, nato altrove, è vissuto, studia, ha studiato in Italia e- per maggior crudele ma legale beffa - non abrogano la norma del 2009 che vuole i figli dei sans papier senza certificato di nascita.
E non ignoro la complicità silente delle tante associazioni che si proclamano tutrici dei diritti dei minori mantenendo un ignobile silenzio che arriva fino alla Relazione Finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco (24 ottobre 2015).
Anche gli illustri monsignori hanno scelto di tacere – fra le tante criticità accuratamente segnalate – dei piccoli nati in Italia cui il nome e la famiglia sono negati. E nei due anni che ci separano dal Sinodo sulla famiglia non si sono mai corretti.



Lunedì 31 Luglio,2017 Ore: 08:35