MH. Incontro interreligioso per tutte le vittime del mare in memoria del 3 ottobre 2013

di Agenzia NEV del 30/09/2015

A Lampedusa testimoni di ecumenismo e dialogo interreligioso con l’Osservatorio di MH


Roma (NEV), 30 settembre 2015 – “Il prossimo 3 ottobre, come avvenuto l’anno passato, a Lampedusa abbiamo previsto un incontro interreligioso per ricordare le vittime a partire dall’evento che causò la strage di migranti che nel 2013 costò la vita a 368 persone. La FCEI intende rinnovare l'impegno delle comunità di fede nell'accoglienza ai profughi che giungono in Europa”, lo ha ricordato la pastora battista Gabriela Lio, vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) che ha curato la liturgia dell’evento. L'incontro è promosso e organizzato dalla FCEI insieme alla Comunità di Sant'Egidio, all'Arcidiocesi di Agrigento e alla locale parrocchia di San Gerlando, e vedrà la partecipazione di esponenti di diverse comunità di fede. Hanno già confermato la loro presenza i rappresentanti delle comunità mormone, musulmane, sikh, induiste, buddiste, come pure diverse chiese ortodosse. A conclusione dell'incontro di preghiera, i partecipanti aderiranno a una dichiarazione d'intenti stilata per l'occasione. Dall'estero giungeranno rappresentanze dalla Chiesa metodista in Gran Bretagna, dall'associazione continentale Eurodiakonia e dalla Chiesa di Cristo degli USA. Da quest'ultima denominazione interverrà il responsabile dell'associazione “Il Samaritano”, che lavora nella zona di confine con il Messico e quindi a contatto con situazioni e realtà non dissimili da quelle di Lampedusa.

A Lampedusa è attivo da più di un anno un Osservatorio sulle migrazioni nel Mediterraneo, parte del progetto Mediterranean Hope (MH) della FCEI e finanziato con l'8 per mille delle chiese metodiste e valdesi. MH comprende anche la “Casa delle culture” a Scicli (RG), struttura di accoglienza e di incontro di culture diverse, e un relocation desk a Roma. “Sempre nell'ambito di MH – ha concluso Lio –, la FCEI e la Comunità di Sant'Egidio stanno istituendo corridoi umanitari tra il Marocco e l'Italia, un progetto pilota indirizzato a profughi particolarmente vulnerabili. Perché i passaggi sicuri e legali del Mediterraneo devono pur essere possibili”.
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Venerdì 02 Ottobre,2015 Ore: 23:01