DIRITTI DI CITTADINANZA
Soddisfazione dei protestanti per le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pronunciate nel corso dell'udienza di ieri al Quirinale con una delegazione della Federazione delle chiese evangeliche in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia: "Parlare di diritto di voto agli immigrati e di cittadinanza italiana ai loro figli, vuol dire parlare di Italia e di democrazia. Fuori luogo e dannose le reazioni scomposte da parte di alcuni esponenti della classe politica italiana".


COMUNICATO STAMPA

Roma, 23 novembre 2011 (NEV-CS59) - "Non potevamo augurarci una riuscita migliore dell'iniziativa organizzata dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia". Lo ha detto il pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) al termine della giornata di ieri, che in mattinata ha visto salire al Quirinale una delegazione di evangelici per presentare il Convegno "Il protestantesimo nell'Italia di oggi. Vocazione Testimonianza Presenza", tenutosi nel pomeriggio presso la Sala Conferenza del Senato, e al quale sono intervenuti esponenti del mondo della politica.

Esprimendo tutta la sua soddisfazione per l'iniziativa Aquilante ha detto: "L'intento era quello di parlare dell'Italia e dei suoi problemi, e parlarne dall'angolatura della sensibilità evangelica. Per essere più espliciti: volevamo che si guardasse al nostro paese attraverso una lente di ingrandimento che solitamente non viene usata nel dibattito pubblico. L'idea era quindi quella di far salire in primo piano questioni come la laicità, la libertà religiosa, le politiche di integrazione e la crisi morale e civile del paese. Al Capo dello Stato - prosegue Aquilante - abbiamo quindi rappresentato come la questione della cittadinanza e del diritto di voto degli immigrati regolari a nostro modo di vedere sia un salto di qualità per la democrazia italiana, che fa crescere il paese nel suo complesso. Ed è quindi con profonda gioia che abbiamo ascoltato le replica del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A mio avviso, pertanto, sono del tutto fuori luogo e dannose le reazioni scomposte ascoltate in queste ore da parte di alcuni esponenti della classe politica italiana. Democrazia vuol dire accettare la 'fatica' della conflittualità, perché solo da questa fatica nasce un vero 'patto di convivenza' in cui tutti possano liberamente riconoscersi e liberamente portare la propria voce". 

 AGENZIA NEV – NOTIZIE EVANGELICHE
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Giovedì 24 Novembre,2011 Ore: 17:17