BOCCIATO IL REATO DI CLANDESTINITA' DA CORTE UE

di Gruppo EVERYONE

NOTA STAMPA

28 aprile 2011

Dichiarazione dei Co-Presidenti del Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani, Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau: 

"Ci siamo battuti a lungo, con tutte le nostre forze, contro la legge n. 94 del 7 luglio 2009, che introduceva nell'ordinamento giuridico italiano il ‘reato di clandestinità’. Ci ha sorpresi, durante le nostre azioni contro tale aberrazione giuridica, il senso di accettazione, di indifferenza da parte di quasi tutti gli italiani - giuristi, avvocati, attivisti, giornalisti, intellettuali, personaggi pubblici - verso una figura di reato che si poneva in antitesi con i valori democratici e costituzionali dell'Unione europea, nonché i fondamenti etici e morali della civiltà. Ora la Corte di Giustizia dell'Ue, ai cui magistrati inviammo già nell'estate 2009 un nutrito dossier, spiegando la natura antidemocratica e discriminatoria della norma, in base alla sentenza impugnata da un cittadino straniero condannato al carcere in base alla stessa, bocca il ‘reato di clandestinità’. Si tratta, per tutti noi attivisti che ogni giorno lottiamo fianco a fianco alle minoranze sociali come profughi e immigrati irregolari, di un grande risultato che ci risolleva e fa sì che migliaia di persone bisognose o perseguitate possano tornare a sperare in un futuro migliore”.

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Giovedì 28 Aprile,2011 Ore: 17:30