Diritti.
I valdesi di Firenze ospitano 75 rom sgomberati dal campo di Sesto Fiorentino

di Agenzia NEV del 20-01-2010

La mobilitazione degli evangelici in un'emergenza vissuta nel silenzio delle istituzioni


Roma (NEV), 20 gennaio 2010 - Da domenica sera la chiesa valdese di Firenze, in via Micheli, è il rifugio di 75 rom di origine romena scacciati da un campo di Sesto Fiorentino e abbandonati all'adiaccio dalle autorità territoriali. "Se non fosse stato per i valdesi queste persone sarebbero ancora all'aperto a gelare", è il commento di Mercedes Frias, ex parlamentare di Rifondazione comunista, che, non solo nei valdesi ma nell'intera comunità evangelica fiorentina ha trovato una risposta al suo appello in favore degli sfollati. I fatti risalgono a venerdì 15 gennaio quando il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, ha firmato l'ordine di sgombero del campo rom dell'ex area industriale Osmatex, senza prevedere un alloggio alternativo alle 150 persone sloggiate che, infatti, per ben due notti sono rimaste all'adiaccio. "Le istituzioni hanno garantito un'assistenza minima solo a bambini, anziani e donne incinte, lasciando poi tutti quanti a se stessi – spiega Pawel Gajewski, pastore della chiesa valdese del capoluogo toscano -. Per questo abbiamo deciso di accogliere nel nostro tempio la metà delle persone sgomberate in attesa che per loro si trovi una sistemazione almeno di medio termine". Domenica sera, con sacchi a pelo e coperte racimolate in fretta, la chiesa ospitava 42 rom che presto sono diventati 75.

L'accoglienza dei rom - tra cui bambini, donne incinte e ammalati - ha mobilitato l'intera rete delle chiese evangeliche di Firenze a cominciare dalla Diaconia fiorentina, organismo che coordina le opere sociali delle chiese protestanti della città. "C'è un gruppo di 20 volontari che si alternano nell'assistenza agli sfollati – ha spiegato Gajewski -. Mentre si è costituita una sorta di "task force" composta da una serie di responsabili delle chiese e opere evangeliche fiorentine che si riunisce ogni giorno per fare il punto della situazione". Tra i membri di questo gruppo di coordinamento dell'emergenza c'è anche Paola Reggiani, diacona valdese, sorella di Giovanna Reggiani la donna uccisa a Roma nel 2007 da un cittadino romeno, Nicolae Mailat.

Aiuti nell'accoglienza sono stati garantiti dall'Esercito della Salvezza con volontari, coperte, sacchi a pelo e l'aiuto per i pasti. Le chiese avventiste hanno inviato una coppia appartenente alla loro comunità di lingua romena, lui studente in teologia e lei infermiera, per fungere da interpreti e mediatori culturali. "Inoltre, l'Agenzia avventista di aiuto e sviluppo ADRA Italia si occupa dei pasti", aggiunge il pastore Gajewski, sottolienando l'impegno di tutte le chiese evangeliche di Firenze. "Certo, il silenzio delle istituzioni ci sconcerta – riflette poi Gajewski -. Noi siamo in grado di reggere la situazione fino a venerdì, ma fino ad oggi (mercoledì mattina n.d.r.), né la Prefettura, né la Questura, né le autorità comunali ci hanno contattato". Un silenzio che è determinato dal rimpallo di responsabilità tra i comuni di Sesto Fiorentino e di Firenze, ma che si fa ogni ora sempre più imbarazzante. Intanto, l'associazione per i diritti umani "Everyone" ha annunciato la presentazione di un esposto contro il sindaco di Sesto Fiorentino, Giambassi, per uno sgombero che, secondo l'organizzazione umanitaria, va qualificato come "un atto criminale".



Giovedì 21 Gennaio,2010 Ore: 11:42