Tortura i clandestini!

di Hamza R. Piccardo

Un'altra denuncia penale per la Lega Nord che continua ad incitare all'odio razziale


Riprendiamo questo articolo dal sito : http://www.islam-online.it/2009/08/tortura-i-clandestini/
ago 27th, 2009
Raccontano che Josip Stalin, durante la conferenza di Yalta, che avrebbe determinato, dopo il secondo conflitto mondiale,la spartizione delle sfere d’influenza in Europa (e non solo) ebbe a pronunciare una famosa frase che è la quintessenza dell’incapacità di comprendere i reali rapporti di forza che, oltre il contingente, governano i fatti della storia e degli uomini. A chi gli faceva presente la contrarietà del vaticano rispetto alla sua politica disse “Quante divisioni ha il papa?”. Beh, ci è tornato in mente l’episodio leggendo le esternazioni bossiane in merito alle prese di posizioni di settori importanti della Chiesa italiana rispetto alla sciagurata politica nei confronti dei migranti che questo governo sta portando avanti su ispirazione e ricatto leghista.
Il tribuno di Cassano Magnago, ha minacciato la revisione del Concordato (salvo poi fare come suo solito una mezza marcia indietro) se la Chiesa non si astiene da criticare il governo sulla questione immigrazione.
Volesse mai che questo scontro con la massima istituzione planetaria possa convincere il popolo padano (e altri emuli) a prendere le distanze da tanta protervia? E, più in generale gli italiani, a stigmatizzare adeguatamente e conseguentemente?
La fine fatta del sistema che aveva prodotto il dittatore georgiano ci da qualche speranza in proposito.
Nel contempo un gruppo di leghisti, (gli stessi che hanno inventato il gioco, poi rimosso, “RESPINGI IL CLANDESTINO”?) cui aderisce anche il capogruppo alla Camera dei deputati Roberto Cota attivano su Face book un gruppo infame che sotto l’insegna del Caroccio affigge l’invito testuale: IMMIGRATI CLANDESTINI, TORTURALI! E’ LEGITTIMA DIFESA.
Crediamo che ormai sia sia passato, e di molto, il limite della polemica politica, anche ruvida e aspra. Intervenga la magistratura e le istituzioni dello Stato se ancora ne abbiamo uno. L’incitazione alla violenza, alla tortura, alla discriminazione su base razziale sono reati contemplati dal codice penale.
Domani stesso darò mandato ai nostri legali di agire in tutte le sedi opportune contro questa aberrazione e ci auguriamo che la società civile italiana tenga alto quell’aggettivo e si comporti di conseguenza.
 


Giovedì 27 Agosto,2009 Ore: 17:03