In fondo, a pag. 21

di Domenico Stimolo

Il rischio, sempre in agguato, è di assuefarsi a tutto. Certo, tanto più la questione viene fatta diventare “svalutata”, tanto più le coscienze si addormentano.

La notizia sulle note informative diventa sempre più piccola….fino quasi a sparire.

Diventa “normale” che barconi trasportanti umani fuggenti dalle zone di guerre e di massacri, o migranti in genere, prima o poi, colino a picco, trascinando giù nelle nere acque il loro triste carico, affogando. Bambini, uomini, donne. A migliaia.

Una, dieci, cento, mille barche; piccole, medie, grandi.

Eppure si tratta di vite umane. Però, più l’evento drammatico e luttuoso si allontana dal nostro “epicentro” casareccio, più si restringe la notizia informativa.

Le guerre, sono considerate sempre fatti altrui; molto lontane dal nostro famelico panciuto spread finanziario; i fuggiaschi, solo piccoli puntini neri da seguire con il binocolo. Così come avviene in Siria. I morti, a decine di migliaia, rappresentano il corredo normale della “modernità” che avanza. Il prezzo da pagare all’ “insorgente democrazia”.

Il 6 settembre, davanti alle coste della Turchia, si è sommerso un barcone pieno di siriani ed iracheni. Sono morti in mare in sessanta: trentuno bimbi e diciotto donne.

Il giorno dopo un primario quotidiano nazionale ne da notizia….…in fondo, in fondo, a pagina 21. Appellati “clandestini in fuga”.

Cioè, illegali all’esportazione. Non hanno il timbro delle merci. Diversamente dai pacchi non possono circolare.

Anche la morte, straziante, degli “ illeciti”, merita gran poca attenzione.

Sono straccioni, che frega a noi “opulenti”?

domenico stimolo




Sabato 08 Settembre,2012 Ore: 15:02