Cari Samb e Diop,

le nostre paure vi hanno tolto la vita, il dono più grande che non viene dagli uomini, anche se è affidato prima ai genitori e poi alla fragile responsabilità alla quale siamo chiamati gli uni verso gli altri.

L’Eterno vi accolga nel suo seno, ascoltando le preghiere dei vostri fratelli senegalesi, che, dopo la giusta protesta contro la strage  per le vie di Firenze, si sono riuniti a pregare davanti al Duomo, all’interno del quale da secoli viene affermato che siamo figli dello stesso “Padre-Madre”.

Come voi ci avete insegnato a sorridere anche nella cattiva sorte, suggerendoci con la vostra testimonianza, più valida di ogni parola, di non vivere con troppo spavento la precarietà dell’esistenza ….

Così i vostri amici senegalesi di Firenze ci hanno insegnato che la rabbia ed il dolore possono trasformarsi in preghiera che invoca giustizia, anziché in vendetta distruttiva …

Speriamo anche che recuperino presto la salute gli altri giovani feriti e tornino fra noi come maestri silenziosi di riconciliazione …

Altro che razzismo o fanatismo ideologico o “semplice” follia …

Siete stati vittime sacrificali ( “Capro espiatorio” come si è espresso efficacemente il ministro  Andrea Riccardi ) non soltanto delle fobie di un singolo, Gianluca Casseri, a sua volta vittima del suo abissale terrore per il futuro dell’Italia, ma anche del nostro ancora inadeguato impegno a tessere coesione sociale nel rispetto delle differenze etniche,  culturali e religiose ; abbiamo oscillato tra una chiusura difensiva e spesso rabbiosa ed una faciloneria volontaristica che sottovaluta la delicatezza del compito, minimizzando le inquietudini intime e spesso inconsapevoli che  ci abitano trasversalmente ( paure di essere “invasi” da una parte, paure di essere “rifiutati” dall’altra … ) .

Il Signore doni a voi la pace, ai vostri familiari ed amici il conforto ed a noi la forza e la capacità di riconciliarci !    

Giovedì 15 Dicembre,2011 Ore: 17:44