Mobilitiamoci per impedire la ratifica del "pacchetto sicurezza"
Scriviamo al Presidente della Repubblica

di Paolo Farinella prete

Io ho inviato la seguente e-mail
Sig. Presidente della Repubblica,
in questi tempi che io ritengo bui per la nostra Nazione, lei resta un punto di riferimento affidabile e serio. Con un presidente del consiglio scadente, scaduto e deprimente, attaccato dalla stampa e a quanto pare anche dai governi di mezzo mondo, mi risulta difficile pensare che lei, con il suo alto senso dello Stato, delle Istituzioni internazioni di cui l'Italia è membro firmatario, possa firmare il cosiddetto decreto sulla sicurezza che è palesemente una offesa al diritto, un insulto alla Costituzione e una foglia fico per coprire le vergogne della lega e della maggioranza che già prima ancora che venga promulgato, litigano su come disattenderlo.
La mancanza di cultura giuridica e la protervia che li accompagna esige da parte sua un severo esame del testo e un rinvio alle camere con un messaggio motivato. So bene che il suo compito è delicato, ma anche la situazione lo è e come lei stesso può osservare scivola sempre più verso il degrado etico e politico di cui l'Italia farebbe a meno.
Mi associo alla lettera, che faccio mia, di Bruno Segre e di migliaia di altri concittadine e concittadini per supplicarla in modo accorato di "essere parziale" nel suo giudizio e di schierarsi dalla parte della giustizia e dello Stato di diritto. Gli immigrati sono persone prima di essere immigrati e nessuna legge può derubarli della loro identità e della loro esistenza. Uno Stato che pretenda questo è illegale che deve essere disobbedito costi quel che costi.
Migliaia di Associazioni  e di privati cittadini sono pronti a disobbedire la legge iniqua per obbedire alla propria coscienza.
Ho ancora speranza che l'Italia non sia ripudiata dalla coscienza dell'umanità dei poveri. Non lo permetta, Sig. Presidente. L'Italia intera è con lei.
Un caro saluto
 
Paolo Farinella, prete


Mercoledì 08 Luglio,2009 Ore: 17:13