La scuola siciliana va alla guerra

di Antonio Mazzeo

Nel sistema educativo sembra non esserci più cittadinanza per la pace. Quella vera, disarmata e giusta. Nessuna intenzione di riflettere sul ruolo della Sicilia negli scenari di guerra planetari, sull’iperdronizzazione di Sigonella o sul MUOStro di Niscemi. Da Messina a Trapani, Catania o Comiso, “militari Usa brava gente”. E l’inno dei sommergibilisti prende piede. Sembrava avessimo chiuso con la retorica colonial-fascista-razzista e subito ci si imbarca nel sommergibile, pattugliatore o nave o velivolo da guerra con istruttori del 60° Stormo. Non mancano esercitazioni e addestramenti. Si osservano i droni militari. Torna prepotente il mito del supereroe combattente. Musica e propaganda bellica, scuola e forze armate: binomi utili e perfetti da replicare ovunque con la compiacenza di generali e ammiragli, presidi e docenti. Si aspettano tempi migliori per l’educazione alla pace.
10 giugno 2017, base militare della Marina militare di Terravecchia, Augusta, sede del Comando Marittimo Sicilia. Nel salone-teatro si esibiscono, uno dopo l’altro, i cori degli istituti scolastici di una delle cittadine più militarizzate d’Italia. E’ l’epilogo della kermesse voluta da Marisicilia, tre giorni di esposizioni di mezzi da guerra navali e aerei, esercitazioni, regate, ecc., protagonisti centinaia di bambine e bambini. Agli alunni del 1° Istituto Comprensivo “Principe di Napoli” tocca intonare l’”Inno dei sommergibilisti”, cavallo di battaglia di uno dei reparti d’élite delle italiche forze armate. Andar pel vaso mar, ridendo in faccia a Monna Morte e al destino! Colpir e seppellir Ogni nemico che s’incontra sul cammino! E' così che vive il marinar nel profondo cuor del sonante mar! Del nemico e dell’avversità se ne infischia perché sa che vincerà! L’inno che sbeffeggia guerra, assassinii e madonna morte l’aveva scritto nel 1941 un compositore siciliano, Mario Ruccione, ignorato dai più ma il cui maggiore successo è noto a tutti, quella maledetta orecchiabile Faccetta nera, ignobile emblema della peggiore retorica colonial-fascista-razzista del Ventennio.



Venerdì 22 Dicembre,2017 Ore: 20:13