RIFLESSIONE
COMITATO NEPI PER LA PACE: ABBIA SUBITO FINE L'INCOSTITUZIONALE PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLE GUERRE IN AFGHANISTAN E IN LIBIA
[Dal Comitato "Nepi per la pace" (per contatti: info@comitatonepiperlapace.it) riceviamo e diffondiamo] Il comitato "Nepi per la pace" torna a chiedere l'immediata fine della partecipazione italiana alla guerra in Libia e in Afghanistan. Non bastano a celare la verita' le continue menzogne ripetute attraverso i mezzi d'informazione che definiscono come umanitaria, legale e necessaria anche la guerra in Libia. La verita' e' che si continua a violare senza alcun ritegno l'art. 11 della nostra Costituzione che afferma testualmente: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' di altri popoli e come mezzo di risoluzione della controversie internazionali; consente, in condizioni di parita' con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranita' necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo". Questo articolo costituzione non permette fraintendimenti: il ripudio della guerra e' assoluto, e solo in ossequio a questo ripudio consente limitazioni della sovranita' nazionale. E' necessario quindi che ci sia subito un ripensamento istituzionale e che si ponga fine ad ogni azione di guerra. L'Italia deve accogliere con solidarieta' e dignita' quanti stanno fuggendo da guerre e repressioni e deve operare per il pieno rispetto dei diritti inviolabili di tutte le persone e di tutti i popoli secondo quanto stabilito anche dall'art. 10 della Costituzione, cercando di evitare e prevenire in ogni modo gli ormai consueti e tragici affondamenti d'imbarcazioni cariche di uomini, donne e bambini che rivendicano solo il sacrosanto diritto ad una vita dignitosa. Il comitato "Nepi per la pace" fa anche nuovamente appello perche' le ingenti risorse pubbliche che vengono spese per l'acquisto di armi e per le guerre siano invece destinate ad aiuti umanitari; alla lotta alla poverta', alla fame, alle malattie; alla costituzione e al sostegno di forze d'interposizione. Queste sono le vere e concrete politiche di pace e dialogo che ogni nazione che si definisce civile e democratica dovrebbe far proprie. * Il Comitato Nepi per la pace Nepi, 8 maggio 2011 Articolo tratto da: Luned́ 09 Maggio,2011 Ore: 13:58 |