Agli eletti che discutono oggi sugli F35
di Alfonso Navarra
Cittadine e cittadini eletti alla Camera dei deputati, Oggi votate sugli F35 ed in particolare vi pronunciate su una mozione che chiede di interrompere il programma del loro onerosissimo acquisto. Ma noi non vogliamo parlarvi di soldi, che pure interessano quando la crisi li fa scarseggiare, bensì di più importanti questioni di principio. Il punto centrale è il seguente: vi sono sistemi d'arma che fanno irrimediabilmente a pugni con la nostra Carta costituzionale e gli F35 rientrano sicuramente tra questi. Abbiamo tutti capito che questi cacciabombardieri, per i quali saranno aggiornate le atomiche B61 di Aviano e Ghedi (vedi quanto riportato nel file allegato), entreranno a fare parte della cd "condivisione nucleare" NATO e quindi - aggiungiamo noi - saranno preparati sia per il "first strike" che per il "first use". Conoscete la differenza tra questi due concetti di tecnica militare attinenti alle dottrine ufficiali di impiego delle armi atomiche? Molti di voi, con la medesima disinformazione subita dalla gente comune, probabilmente no. Ma vi assicuriamo che la realtà a cui si riferiscono non è niente affatto rassicurante e meno che mai ragionevole. Ragion di più per incamminarsi, anche approvando la citata mozione, verso un modello di "difesa difensiva" separato da ogni organizzazione militare internazionale concepita, di fatto, in termini offensivi. Un sistema, attuante l'"obbligo di difesa della Patria", che: - si limiti alla difesa dei confini nazionali (in attesa di una integrazione europea che adotti il "ripudio della guerra"); - comprenda una significativa componente non armata e nonviolenta; - rifiuti le armi nucleari, ma anche tutti i sistemi di armi concepiti per attacchi in profondità "out of area" (come si dice nel gergo NATO); - sia complementare con una politica estera non militarmente interventista ma ispirata alla sicurezza comune, al disarmo (a partire da quello euromediterraneo), alla cooperazione tra i popoli per il benessere ed i diritti umani. Gli obiettori di coscienza alle spese nucleari e militari, insieme alle organizzazioni nonviolente “storiche” e a moltissimi gruppi pacifisti, lavorano e riflettono ormai da decenni su queste scelte di difesa alternativa: hanno contribuito a concretizzarle con le leggi e la pratica del servizio civile; e con le esperienze di gruppi di resistenza nonviolenti, ambasciate di pace e corpi civili di pace. Il nostro Paese ha impegnato e continua ad impegnare soldati combattenti qua e la, in teatri di guerra, fingendo che stiano lì per accompagnare bambine e bambini a scuola. Riteniamo sia il caso di togliere le tende (specialmente dall’Afghanistan) per non gettare benzina sul fuoco dei conflitti. Cominciamo a costruirci, in collaborazione, se possibile, con la UE e con l’ONU, una funzione di Grande Arbitro: l’Italia dovrebbe essere vista in tutte le zone “calde” come un attore terzo, una “potenza di pace”, considerata neutrale da tutti gli attori contendenti in modo da poter favorire mediazioni e riconciliazioni. La nostra voce è bene che sia almeno ascoltata in audizioni parlamentari, così come normalmente fate con gli esponenti del complesso militare industriale. Alfonso Navarra – portavoce “Fermiamo chi scherza col fuoco atomico”, della Campagna di obiezione di coscienza alle spese militari per la difesa popolare nonviolenta (www.osmdpn.it) Il telefono dell'ufficio della Campagna OSM-DPN – sede in via Mario Pichi 1 – 20149 Milano -è lo 02-5810.1226 (chiamare i pomeriggi, escluso sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00). Documenti allegatiIl disarmo mondiale passa anche per Ghedi ed Aviano Di Alfonso Navarra – Lega Obiettori di Coscienza Le popolazioni lombarda e friulana sono più da vicino coinvolte dalle armi atomiche B-61 in dotazione agli squadroni dell'aviazione americana ed impiegabili secondo il concetto NATO della condivisione nucleare. I pacifisti lombardi, a partire da Brescia e dintorni, con Ghedi, e friulani ,a partire da Pordenone con Aviano, hanno più responsabilità dirette nella lotta per rispedire le armi atomiche al mittente americano. Ma il problema è, nella sua importanza, attualità ed urgenza, di tutti gli italiani ed europei, non possiamo fare i distratti su questo punto basilare. Leggendo l'International Herald Tribune del 28 maggio 2013, sono stato colpito da un commento del direttore che, facendo i dovuti collegamenti e le dovute riflessioni che su essi possono essere innestate, mette in rapporto Aviano (e Ghedi) con il disarmo atomico mondiale. L’editoriale si intitola “SPLURGING ON NUKES” (Sperperi sulle armi nucleari) e lo riporto nel file allegato con una mia approssimativa traduzione (il mio inglese non è di alto livello!). Va anche considerata, a completare il quadro, una recente informativa del quotidiano inglese “The Guardian” (21 aprile 2013) sul riadattamento delle B61, per poterle utilizzare come armi teleguidate montate sui cacciabombardieri F-35, che riporto anche essa nel pezzo originale di Julian Borger – tradotto alla meno peggio in italiano dall’inglese – e nella sua citazione da un articolo di panorama.it. La vicenda può essere riassunta nel seguente modo (non la faccio tanto lunga!): 1- Si stanno ammodernando con oltre 10 miliardi di dollari le B-61 a Ghedi (20) e ad Aviano (50) con testate nucleari adatte al trasporto degli F-35. 2- I repubblicani del congresso USA ratificano il "New START" (Trattato per la riduzione delle armi strategiche) solo perché Obama ha stanziato 80 miliardi di dollari per l'ammodernamento dell'arsenale nucleare strategico e tattico. 3- Ma a questo punto sono i russi, già irritati per il sistema antimissile in Polonia e Romania (quello che i cechi hanno rifiutato grazie ad una potente mobilitazione popolare), prendendo spunto dall'ammodernamento delle "tattiche" in Europa, a fare problemi sulla entrata in vigore del Trattato in questione minacciando una possibile disdetta. Ogni tanto infatti da Mosca, a varie riprese, ed anche il groviglio siriano e mediorientale è complice in questo, giungono dichiarazioni sulla possibile uscita dall'accordo con gli USA perché la Russia vede nelle mosse americane non dei comportamenti distensivi ma al contrario minacciosi (e questo aspetto anche l'editoriale dell'IHT lo mette in rilievo). Basta visitare il sito di "Russia Oggi" (www.russiaoggi.it) per trovare molti articoli preoccupati in questo senso, sottolineanti come la “buona volontà russa” venga sistematicamente frustrata da fattori che non favoriscono la partecipazione di Mosca alla lotta per l'azzeramento delle armi nucleari.“ Chiariamo brevemente, già che ci siamo, la situazione dei Trattati tra USA e Russia: il Trattato sulla limitazione dei sistemi balistici è del 1972; l'Accordo provvisorio sulla limitazione delle armi offensive strategiche (SALT 1) è dello stesso anno; il Trattato sui missili europei a medio raggio (INF) – ricordate i Cruise di Comiso? - è del 1987; il Trattato sulla riduzione e sulla limitazione delle armi offensive strategiche e quello sulla ulteriore riduzione e limitazione di tali armi (START 1 stipulato nel 1991 e venuto a scadenza nel 2009, e START II, 1993 non entrato in vigore e di fatto superato dal trattato SORT del 2002) sono ora ricompresi nel New Start del 2010 di cui ci stiamo occupando, che avrebbe durata decennale. Albert Einstein disse a suo tempo che "o avremmo eliminato le armi atomiche o queste avrebbero finito per eliminare l'umanità". Il New Start non porta alla cancellazione totale degli ordigni perché fissa solo dei limiti (ad es. il tetto di 1.550 tra testate e bombe nucleari), ma è pur sempre un passo avanti da non disprezzare. Stiamo giustamente protestando contro il programma di acquisto degli F35 perché, oltretutto, li consideriamo uno spreco inaccettabile in un momento di scarsità di risorse e di crescente ingiustizia sociale aggravate dalla crisi economica in atto. A maggior ragione non dobbiamo permettere ordigni nucleari sul nostro territorio e ancor più non permettere che vengano sostituite le vecchie bombe atomiche con munizioni più moderne adattate alle missioni degli F35. Dobbiamo, come Paese che "ripudia la guerra" e che quindi si impegna – questa è la corretta interpretazione della Costituzione - per la difesa armata solo dei propri confini, rispettare il Trattato di non proliferazione nucleare, che prevede l'impegno a non ospitare ordigni nucleari sul proprio territorio. Il sottoscritto, insieme ai miei compagni di studio, ma soprattutto di azione e resistenza nonviolenta, da via Pichi a Milano (la Campagna OSM-DPN in particolare con la sua articolazione “Fermiamo chi scherza col fuoco atomico), con la collaborazione dell'Associazione Energia Felice (ARCI), siamo pronti ad aiutare e sostenere chiunque in ogni sede sollevi la questione ed intenda battersi per risolverla una volta per tutte. Beppe Marazzi – Lega Obiettori di Coscienza Il telefono dell'ufficio della Campagna OSM-DPN è lo 02-50101226 (chiamare i pomeriggi, escluso sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00). Documentazione sotto riportata: (editoriale International Herald Tribune con traduzione, articolo di The Guardian con traduzione, articolo Panorama.it) International Herald Tribune – Tuesday, May 28, 2013 SPLURGING ON NUKES The United States has about 180 B61 gravity nuclear bombs based in Europe. They are the detritus of the Cold War, tactical weapons deployed to protect NATO allies from the once feared Soviet advantage in conventional arms. But the Cold War is long over, and no American military commander can conceive of their ever being used. Even so, President Obama has put $ 537 million in his 2014 budget proposal to upgrade these bombs. When all is said and done, experts say, the cost of the rebuilding program is expected to total around $ 10 billion - $ 4 billion more than earlier projection - and yield an estimated 400 weapons, fitted with new guided tail kits so that they are more reliable and accurate then the current ones. This is a nonsensical decision, not least because it is at odds with Mr Obama's own vision. In a seminal speach in Prague 2009 and a strategy rewiew in 2010, Mr Obama advocated the long term goal of a world without nuclear arms and promised to reduce America's reliance on them. He also promised not to field a new and improved warhead. But the B61 upgrade would sent the wrong signal while Mr Obama is trying to draw Russia into a new round of nuclear reduction talks. Even if there is a case to be made for keeping the bombs in Europe as a sign of America's committment to NATO, many experts doubt that the B61 warheads need to be rebuilt now, if at all. Governement financed nuclear labs have a rigorous program for testing them to make sure they still work. Mr Obama's profligacy apparently has it roots in 2010. That is when the president made a Faustian bargain with Senate Republicans who demanded that he invest more than $ 80 billion in the nuclear labs as a condition of their allowing the New Start arms reduction traty with Russia to be approved. It is a mystery why he would feel bound by this committment at the time when Republicans have obstructed him at every turn on those needs. In addition to overspending on warheads, Mr Obama has cut the Global Threat Initiative Program, which reduces and protects from terrorism vulnerable nuclear material at sutes worldwide, by 15 percent from 2013 levels. His budget is being rewritten by Congress, but the nuclear area it is a disappointing, and befuddling. measure of his priorities. Sperperi sulle armi nucleari Gli Stati Uniti hanno circa 180 bombe nucleari a gravità B61 stanziate in Europa. Sono i detriti della guerra fredda, le armi tattiche impiegate per proteggere gli alleati della NATO dall'allora temuto vantaggio sovietico sulle armi convenzionali. Ma la Guerra Fredda è finita da un pezzo, e nessun comandante militare americano può nemmeno concepire che queste bombe siano mai utilizzate. Anche così, il presidente Obama ha messo 537 milioni dollari nella sua proposta di bilancio del 2014 per aggiornare queste bombe. Quando tutto sarà portato a compimento, dicono gli esperti, il costo del programma di ricostruzione è stimato in complessivi circa $ 10 miliardi di dollari - 4000 milioni dollari più della proiezione effettuata in precedenza - e produrrà circa 400 armi, dotate di nuovi kit per la guida di coda in modo che siano più affidabili e precise di quelle attuali. Si tratta di una decisione assurda, anche perché è in contrasto con la stessa propria visione di Obama. In un determinante discorso a Praga nel 2009 e nella revisione strategica del 2010, Obama ha sostenuto l'obiettivo a lungo termine di un mondo senza armi nucleari e ha promesso di ridurre la dipendenza dell'America dalla loro detenzione. Ha anche promesso di non mettere in campo una nuova generazione di testate. Ma l'aggiornamento delle B61 invia un segnale sbagliato, mentre Obama sta cercando di attirare la Russia in un nuovo round di colloqui per la riduzione dell'armamento nucleare. Anche considerando che potrebbe essere utile mantenere le bombe in Europa come segno di impegno dell'America per la NATO, molti esperti dubitano che le testate B61 siano da ricostruire proprio in questo momento, se non proprio mai. I laboratori nucleari finanziati dal governo hanno un rigoroso programma per testarle allo scopo di assicurarsi che funzionino ancora. La prodigalità scriteriata di Obama a quanto pare ha le sue radici nel 2010. Cioè quando il presidente ha fatto un "patto faustiano" con i repubblicani al Senato, che gli ha chiesto di investire più di $ 80 miliardi nei laboratori nucleari come condizione dell'assenso al New Start con la Russia. E 'un mistero il perché il presidente si sarebbe sentito vincolato a tale impegno nel momento in cui i repubblicani lo hanno ostacolato ogni volta su tali esigenze. Oltre alle spese eccessive per le testate, Obama ha tagliato del 15 per cento dai livelli del 2013 il Global Program Threat Initiative, che riduce e protegge dal terrorismo il materiale nucleare vulnerabile collocato nei vari siti disseminati a livello mondiale. Il suo bilancio è stato riscritto dal Congresso, ma il capitolo nucleare è una delusione, perché offre una visione confusa delle sue priorità. Series: Guardian Weekly 2010 in reviewObama accused of nuclear U-turn as guided weapons plan emergesPlan to spend $10bn on updating nuclear bombs goes against 2010 pledge not to deploy new weapons, say critics
Nearly 200 B61 gravity bombs would be given new tail fins that would turn them into guided weapons delivered by stealth F35 fighter-bombers. Photograph: EPA Barack Obama has been accused of reneging on his disarmament pledges after it emerged the administration was planning to spend billions on upgrading nuclear bombs stored in Europe to make the weapons more reliable and accurate. Under the plan, nearly 200 B61 gravity bombs stockpiled in Belgium, the Netherlands, Germany, Italy and Turkey would be given new tail fins that would turn them into guided weapons that could be delivered by stealth F35 fighter-bombers. "This will be a significant upgrade of the US nuclear capability in Europe," said Hans Kristensen, a nuclear weapons expert at the Federation of Nuclear Scientists. "It flies directly in the face of the pledges Obama made in 2010 that he would not deploy new weapons." In its Nuclear Posture Review in 2010, the US undertook to do reduce the role and numbers of its nuclear weapons, in part by not developing new nuclear warheads, and pledging it would not "support new military missions or provide for new military capabilities". According to newly published budget figures, the US will spend about $10bn (£6.5bn) on a life extension programme for the B61 bombs, and another $1bn on adding controllable tail fins. Kristensen said the tail kit would give the B61 new capabilities, once some of the upgraded weapons were deployed as scheduled in Europe in 2019 or 2020. "What will be going back to Europe will be a guided nuclear bomb," he said. "Especially when you combine it with F35 with stealth characteristics, that expands the targets you can hold at risk from Europe, because by placing the explosion closer to the target you can choose a lower explosive yield. That is very important as there is less radioactive fallout. For many people this is a great concern because it means making nuclear weapons more 'usable'." The new B61 Mk12 will be a 50 kilotonne weapon, like most of the "tactical" nuclear bombs currently in Europe. The bigger, strategic versions of the B61, stockpiled in the US, would be discontinued. Some European countries, led by Germany, have attempted to get the American B61 bombs withdrawn from Europe on the grounds they serve no military purpose following the end of the cold war and that they represent a security risk because of the possibility of their theft by terrorists. But some eastern European states have resisted their withdrawal, fearing it would show a weakening of US commitment to defend them against Russia. US administration officials say the addition of tail fins to the bomb does not represent a significant change in its mission and therefore does not break the 2010 pledge. They insist that Obama remains committed to the disarmament agenda he outlined in a 2009 landmark speech in Prague, in which he promised to work towards a world free of nuclear weapons. Since then, the US signed the new Start treaty with Russia, limiting both sides' strategic arsenals to 1,550 deployed warheads each. This spring, Obama was expected to make a speech outlining proposals to make further cuts to about 1,100 warheads. But US officials have said the crisis over North Korea and the time needed to install a second-term national security team have delayed the speech. Obama's national security adviser, Tom Donilon, went to Moscow earlier this month to deliver a message from the president to his Russian counterpart, Vladimir Putin, which included proposals to cut the two countries' nuclear arsenals and finding a compromise in the long-running dispute over US plans for a missile defence system in Europe. Sources familiar with the talks described the Russian response as positive. Obama and Putin are to meet at the G8 meeting at Lough Erne in Northern Ireland in June, but it is unclear whether the new nuclear weapons cuts will be ready by then. Joseph Cirincione, the president of the Ploughshares Fund, an arms control pressure group, said the B61 modernisation plans were largely driven by domestic political considerations but risked sending mixed messages to Russia at a time when Washington and Moscow needed to strike a deal. "I'm convinced the president wants to the continue his efforts to reform US nuclear policy," Cirincione said. "But the administration had a schizoid approach on this issue. They believe they have to buy off legislators with billions of dollars in expenditure in their states in order to get votes for arms control measures later. "The billions of dollars we are lavishing on the B61 is criminal. This is billions of dollars spent on a weapon whose mission evaporated at the end of the cold war. It's clearly aimed at buying senators' votes." • This article was amended on 23 April 2013 to clarify that Hans Kristensen said the B61 tail kit would give the weapon new capabilities, but not that it would give it a new mission. The Guardian, Domenica 21 aprile 2013Obama accusato di inversione ad U sul nucleare nel momento in cui emergono progetti di armi guidateIl piano di spendere 10 miliardi di dollari per l'aggiornamento delle bombe nucleari va contro l'impegno preso nel 2010 di non schierare nuove armi, dicono i critici
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