FERMIAMO LA GUERRA.

di ALTERNATIVA – laboratorio politico.

COMUNICATO 01-12

12.02.2012

Il Laboratorio Politico Alternativa, di fronte alla ormai evidente escalation di guerra che minaccia due stati sovrani, Siria e Iran, fa appello a tutte le forze ragionevoli, che hanno a cuore la pace e la sopravvivenza umana, a fermare la spirale bellica e a favorire un negoziato.

Siamo risolutamente contrari a ogni embargo. E condanniamo tutte le forze, interne ed esterne a questi due paesi, che si oppongono a una soluzione negoziata.

Gli elementi a nostra disposizione dicono inequivocabilmente che, sulle legittime richieste interne di una democratizzazione dei rispettivi sistemi politici si è innestata una vasta operazione di destabilizzazione dall’esterno. Ciò costituisce un gravissimo pericolo per la pace internazionale.

Abbiamo negli occhi e nel cuore la recente tragedia libica. Decine di migliaia di morti, una popolazione traumatizzata, un'infrastruttura largamente distrutta e uno Stato disintegrato: questo il risultato della guerra condotta dagli Usa e dalla Nato per poter saccheggiare la ricchezza della Libia e ri-colonizzare il paese.

Le litanie sui diritti umani, ripetute ossessivamente dai media occidentali, non sono credibili e sono un’offesa all’intelligenza delle opinioni pubbliche. La conta delle vittime civili che ci viene quotidianamente offerta dagli stessi media non è stata e non è verificabile, né lo è l’attribuzione di responsabilità a una o l’altra delle parti belligeranti.

Ora le stesse forze stanno preparando apertamente la guerra contro l'Iran e la Siria, due paesi strategicamente importanti che perseguono una politica indipendente, senza sottomettersi al loro diktat. Le conseguenze di una tale operazione possono essere gravissime su tutti gli equilibri internazionali. Una di esse sarà il coinvolgimento di diversi paesi europei nel conflitto, con l'Italia in prima fila, come dichiarato dal nostro ministro degli esteri in visita a Washington . 

Ciò che si vede, nonostante la cortina di menzogne che offusca il quadro, è non più soltanto lo schieramento di forze militari ai confini dell’Iran e della Siria, non più soltanto le azioni di sabotaggio e le azioni terroristiche (come gli assassini individuali mirati contro gli scienziati in Iran), ma ormai l’aperto ingresso di forze speciali infiltrate. Arabia Saudita, Qatar, Turchia sono impegnati al fianco degli Stati Uniti, della Francia e della Gran Bretagna nell’opera di destabilizzazione militare, mentre vengono paralizzati il commercio estero e le transazioni finanziarie di questi paesi. L’Unione Europea e il governo italiano contribuiscono attivamente a questa operazione.

Nello stesso tempo si punta a peggiorare severamente la situazione degli approvvigionamenti alle popolazioni e si attizzano conflitti etnici, religiosi e sociali interni. In Siria la guerra civile è già un fatto. Un esercito, interamente organizzato e finanziato dall’esterno, come fu in Kosovo e in Libia, e, ricordiamo, in Nicaragua, è già sul campo da mesi.

Bisogna fermare questa spirale. Facciamo appello ai cittadini, ai giovani, alle chiese, ai sindacati, perché si oppongano a queste guerre ormai imminenti.

Chiediamo al governo italiano:

- di revocare senza condizioni e immediatamente le misure di embargo contro l'Iran e la Siria e di impegnarsi a livello internazionale per porre fine ai ricatti e alle minacce di guerra,

- di chiarire che non parteciperà in nessun modo ad alcuna azione militare, in osservanza all’articolo 11 della Costituzione Repubblicana,

- di non consentire l’uso del territorio italiano per l’aggressione contro questi Stati.

I popoli iraniano e siriano hanno diritto di decidere da soli quali ordinamenti sociali e politici vogliono istituire. Noi riteniamo che per mantenere la pace internazionale deve essere ribadito e rispettato il principio della non ingerenza negli affari interni degli Stati.

L’Ufficio Centrale di Alternativa-laboratorio politico.

12.02.2012


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NO ALLA GUERRA!





Luned́ 20 Febbraio,2012 Ore: 16:11