Oggi la Camera vota la riforma della Difesa. Di cosa si tratta?
A cura di Flavio Lotti
COMUNICATO STAMPA Oggi i deputati sono chiamati a discutere e votare la “Delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale”. Ecco di cosa si tratta, cosa prevede la legge, quali saranno gli effetti della delega, cosa ha fatto e cosa non ha fatto il Parlamento. La scheda è stata curata da Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace. Di cosa si tratta? Il Parlamento affida al governo il compito di riorganizzare le Forze Armate che nel corso degli anni sono cresciute a dismisura sino a diventare uno strumento ipertrofico con un’operatività compromessa e un costo insostenibile. Il disegno di legge è stato scritto dal Ministero della Difesa e, stranamente, porta solo la firma del Ministro-Ammiraglio Giampaolo Di Paola. Cosa prevede la legge?
La legge autorizza le gerarchie militari a riorganizzare in proprio le Forze Armate nell’arco dei prossimi 12 anni senza indicare veri e propri criteri. Di fatto si tratta di una delega talmente ampia da poter essere considerata come una delega in bianco. Secondo quanto previsto si procederà a:
La legge introduce inoltre due principi:
La legge impegna in 12 anni una somma enorme stimata in circa 230 miliardi di euro. Quali sono gli effetti della delega? In base a questa legge, la riorganizzazione delle FFAA:
Cosa ha fatto il Parlamento? Il Senato è intervenuto sul disegno di legge presentato dal ministro Di Paola il 23 aprile scorso dopo un oscuro braccio di ferro nel consiglio dei ministri, introducendo alcune modifiche. In particolare la Commissione Difesa ha cancellato la norma che avrebbe permesso ai generali di trasformarsi in mercanti d’armi e ha aumentato gli strumenti di controllo parlamentare sui programmi di acquisto delle armi. La Commissione Difesa della Camera ha invece rinunciato a tutte le sue prerogative, ha omesso di analizzare, discutere e migliorare il testo del provvedimento giunto alla Camera l’8 novembre. Giovedì 29 novembre, in soli 75 minuti ha bocciato senza discussione tutte le proposte di emendamento. Il provvedimento giunge in aula a Montecitorio dopo solo 6 sedute, in totale 8 ore e 40 minuti, poco più di un giorno di lavoro di un metalmeccanico. Cosa doveva fare il Parlamento? Una situazione così difficile e una riforma così delicata e complessa richiede un ben altro approccio. Cosa doveva fare (e non ha fatto) il Parlamento? Primo. Sottoporre il bilancio della Difesa a un’attenta revisione con particolare attenzione agli sprechi, ai 71 programmi di acquisto di armi in corso e a tutte quelle misure che possono portare ad un’immediata riduzione della spesa. Secondo. Fare un’analisi aggiornata dei problemi di sicurezza dell’Italia (con particolare attenzione al Mediterraneo e all’Europa) e indicare gli strumenti più appropriati per affrontarli (politica estera, politica europea, politica di sviluppo, politica di cooperazione, politica di sicurezza, politica militare). Terzo. Ridefinire coerentemente gli obiettivi dello strumento militare e incaricare i tecnici di proporre una sua riorganizzazione anche alla luce delle necessità di contenimento della spesa pubblica. Contro il disegno di legge-delega Di Paola Da mesi migliaia di persone, gruppi, riviste e associazioni stanno invitando i parlamentari a capire, riflettere, discutere, ripensare. Sono stati scritti appelli, lettere. Sono state organizzate manifestazioni e campagne di mailbombing. Ma come si suol dire: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. A cura di Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della Tavola della pace Perugia, 4 dicembre 2012 Ufficio Stampa Tavola della pace: Amelia Rossi cell. 335/1401733 tel. +39 075 5734830 Fax +39 075 5739337 email: stampa@perlapace.it - sito: www.perlapace.it Martedì 04 Dicembre,2012 Ore: 20:24 |