Alla “mia” Palestina

di Mario Pavan

Non è mai cambiata da quel giorno in cui è venuto al mondo
bambino , nel silenzio della dignità di due giovani sposi
accolti solo da poveri e da custodi mercenari di armenti .
I suoi giardini dal verde speranza erano terra calpestata
da padroni stranieri nell’accordo di tetrarchi e re traditori.
Oggi la taglia un muro voluto a imporre eterna divisione
in un’ assurda ragione che pretende di giudicare anzitempo.
E soffre un Popolo senza Stato in un pianto ignorato .
Qui da me si parla all’infinito ma l’unità è sempre ambigua .
Da troppo tempo e non si legiferano sacrosante decisioni .
Non esisterà mai la pace se non ci sarà scatto di giustizia.
I profeti sono ancora uccisi alle radici dei suoi ulivi ubertosi.
Mario Pavan ,Vicenza ( con una spina nel cuore ).
28 febbraio 2015



Sabato 28 Febbraio,2015 Ore: 18:07