Lettera
Frecce Tricolori e Convento Francescano Assisi

di Giuseppe Bruzzone

Chi scrive è un vecchio obiettore di coscienza degli anni 66/68, con quattro rifiuti di indossare la divisa militare, che hanno comportato 26 mesi di carcere militare. Sono sostenitore della tesi della responsabilità personale in Pace e in guerra. Per non arrivare a questa, perché con le armi odierne c’ è il rischio addirittura di togliere, se non tutta, una gran parte della nostra presenza umana  in quella Casa Comune che è la nostra Terra, come dimostrato da un virus infinitesimale che ci sta colpendo.
Non sono credente, ma, dalla mia parte del letto, ho il Cantico delle Creature, di quel Francesco che si è spogliato, non solo metaforicamente, delle sue ricchezze, ma ha parlato di Pace in una guerra di allora. Ebbene sentire queste notizie, così lontane dalla sua vita vissuta così  intensamente, amandola fino in fondo, mi hanno rammaricato. Con i militari si parla, ma dovrebbero dirci, come i politici del resto, cosa rimarrebbe di noi cittadini di qualsiasi Paese, considerato che una guerra tra due o più Stati inevitabilmente interesserebbe, ad esempio, il rimanente degli altri Paesi. E questa sarebbe una normalità della nostra vita ? E riconoscere che una guerra di tal fatta non sarebbe conveniente per nessuno, è proprio impossibile ? Bisogna dire al mondo che il nostro pulsante è il più grosso di tutti gli altri, come non facessimo tutti quanti la cacca, militari, pacifisti, politici , frati e suore di qualsiasi credo e religione ? Saluto
Giuseppe Bruzzone



Sabato 17 Ottobre,2020 Ore: 22:13