Il distinguersi nel male di Matteo Salvini

di Renato Pierri

L’ultima bravata di Matteo Salvini, ha suscitato la reazione dell’ambasciatore della Tunisia, Moez Sinaoui, il quale ha scritto alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati per esprimere la sua “costernazione” dopo aver appreso dell'”increscioso episodio” che ha visto il senatore della Lega citofonare ad una famiglia tunisina a Bologna e chiedere: “Lei spaccia?”.
Ci sono ragazzi (me ne ricordo alcuni a scuola) che per primeggiare, mettersi in mostra, attirare l’attenzione dei compagni, si cimentano in imprese difficili, coraggiose e positive. Altri (di questi pure ho purtroppo il ricordo) per primeggiare, attirare l’attenzione, si cimentano in azioni pure difficili, magari anche coraggiose (alle volte per fare cose cattive ci vuole coraggio), ma negative. C’è chi cerca di distinguersi nel bene e chi cerca di distinguersi nel male. Matteo Salvini in diverse occasioni mi ha fatto andare col pensiero agli alunni che cercavano di distinguersi compiendo o dicendo cose riprovevoli. Non credo che gli sia occorso molto coraggio per citofonare ad una famiglia e chiedere se spacciasse droga, sicuramente una bella dose d’incoscienza gli ci è voluta, altrimenti non si spiega come abbia potuto compiere un’azione cattiva e ridicola ad un tempo.
Renato Pierri



Venerdì 31 Gennaio,2020 Ore: 18:54