La tragedia di Monterotondo e un lontano ricordo

di Renato Pierri

Tutti sapevano, tutti sentivano, e nessuno denunciava le violenze che avvenivano nella casa di Deborah Sciacquatori, la diciannovenne che ha ucciso il padre. Il procuratore Francesco Menditto ha dichiarato: "Questo è uguale da Nord a Sud e avviene tutti i giorni in tutta Italia".
Tutti sapevano, tutti sentivano... Quanti anni saranno passati? Ero bimbo, oggi ho superato gli ottanta. Non si trattava di omertà, giacché allora era abbastanza normale che il marito picchiasse la moglie. Nessuno si sognava di sporgere denunce. MI è tornato alla mente il terrore che incuteva in noi ancora piccoli, solo sentire il baccano che faceva un vicino di casa, quando rientrava la sera dal lavoro e cominciava, come fosse un rito, e bestemmiare e a picchiare la moglie. Era abitudine di molti lavoratori a Carrara, passare nelle cantine a bere, prima di rientrare a casa. Poi, ubriachi, sfogavano in famiglia i malumori accumulati durante la giornata di duro lavoro alle cave. Il nostro vicino di casa non era un cavatore, faceva la guardia carceraria. Però il vizio di ubriacarsi e di picchiare la moglie, lo aveva anche lui. Molti anni più tardi, appresi che l'uomo aveva la graziosa abitudine di prendere la povera donna per i capelli e di trascinarla per casa. La scale erano al buio, e già il buio in sé ci faceva molta paura. La porta di casa, anche se chiusa a chiave, per me era una fonte d'inquietudine. Dall'altra parte c'era il buio, e questo mi bastava. Una sera il chiasso fu più forte del solito, l'ubriaco era vicino al nostro uscio, e gridava e bestemmiava, e ricordo che un mio fratellino dal terrore si strappava i capelli. A dare pace alla famiglia dell'uomo, ma anche a noi piccoli, non fu la vittima, come è accaduto a Monterotondo. Fu un detenuto. Per fuggire lo fece ruzzolare per le scale della prigione. Morì all'istante, avendo battuto la testa.
Renato Pierri



Giovedì 30 Maggio,2019 Ore: 18:34