Vittorio Sgarbi quando parla di religione è peggio di Eugenio Scalfari

di Carmelo Dini

Ma sì, le cantonate prese da Eugenio Scalfari quando, anziché parlare di economia e di politica, materie delle quali s’intende, si è messo a parlare di religione, sono quisquilie in confronto alle corbellerie pronunciate da Vittorio Sgarbi quando, anziché limitarsi a parlare d’arte, materia della quale s’intende, si è messo a parlare di religione. A don Mauro Leonardi che lo ha intervistato per “Novella 2000”, ha dichiarato: “Il Papa è un ateo, non nel senso che non crede in Dio ma nel non essere più il rappresentante del dio cristiano. Il cristianesimo non è semplicemente un monoteismo invece lui è solo un monoteista. Dice: Dio è uno e ha creato anche il musulmano che mi uccide: ergo io non posso essere contro i musulmani, che sono i miei fratelli. Questo in lui è chiarissimo: lui è per un Dio che ha creato sia i cristiani sia gli altri. Allora se io vengo ucciso da un musulmano quello non diventa per me un nemico: è solo un fratello che sbaglia. Invece io sono un ammiratore della Chiesa di Ratzinger, di Giovanni Paolo II: io combatto contro il musulmano perché la mia Chiesa combatte contro i musulmani”.

Ma che dice? Evidentemente non sa bene che cosa significhi monoteismo. Trascriviamo dal dizionario Treccani: “ La credenza in un dio solo, propria delle religioni che si chiamano appunto monoteistiche. Queste sono, nell’ordine cronologico della loro formazione: il giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo, tra cui esiste anche un evidente nesso genetico, in quanto il secondo è sorto dal primo, mentre il terzo presuppone entrambi”. Il cristianesimo è semplicemente una religione monoteistica.

Giovanni Paolo II e Joseph Ratzinger non hanno mai combattuto contro i musulmani. Così, papa Ratzinger nell’agosto del 2005 in Germania: «A questo proposito, è sempre opportuno richiamare quanto i Padri del Concilio Vaticano II hanno detto circa i rapporti con i musulmani. "La Chiesa guarda con stima anche i musulmani che adorano l'unico Dio, vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica volentieri si riferisce... Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorti tra cristiani e musulmani, il sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà" (Dichiarazione Nostra Aetate)».

Ed ecco parte di un discorso di Giovanni Paolo II nell’aprile del 1991:

«Termino questo augurio citando le parole di uno dei miei predecessori, il Papa Gregorio VII che, nel 1076, scriveva all’Emiro Musulmano Al-Nacir, che regnava a Bij’ya, nell’attuale Algeria: “Dio Onnipotente, che desidera che tutti gli uomini si salvino e nessuno si perda, apprezza in noi soprattutto il fatto che, dopo avere amato Lui, amiamo nostro fratello, e che quello che non vogliamo sia fatto a noi non lo facciamo agli altri. Voi e noi ci dobbiamo questa carità reciprocamente, soprattutto perché crediamo e confessiamo l’unico Dio, ammesso nei diversi modi, e Lo lodiamo e veneriamo ogni giorno, come Creatore e Governatore di questo mondo”.

Queste parole, scritte quasi mille anni fa, sono adatte per esprimere oggi i miei sentimenti al vostro riguardo, mentre voi celebrate l’Id al-Fitr, la festa della Rottura del Digiuno. Che Dio Altissimo riempia tutti noi del Suo amore misericordioso e della Sua pace».

Carmelo Dini




Sabato 23 Dicembre,2017 Ore: 18:05