Biotestamento. C’è anche chi non approva la legge perché non si fida di se stesso

di Renato Pierri

C’è però chi, non approva la legge, non perché non si fida della legge, ma perché non si fida di se stesso. Un religioso signore, infatti, in una lettera sul blog “Come Gesù” scrive a Gesù Bambino: “Ti chiedo solo di poter morire prima che qualcosa nel mio corpo e nella mia mente comincino a dare segnali di cedimento, prima insomma che diventi non autosufficiente. Non ho paura della morte, lo sai, ho paura del dolore che ti sfianca e scarnifica al punto da non poterne più. Al punto da non vedere più nulla, se non farla finita ad ogni costo. Fino a qualche settimana fa’ Ti avrei chiesto di farmi morire risparmiandomi questo dolore. Perché mi conosco e so bene quanto sono fragile. Oggi Te lo chiedo, intanto che sono ancora cosciente e stabile, perché sono sempre stato libero e voglio esserlo fino alla fine della mia vita terrena, fino a quando non sarai Tu a chiamarmi a Te”.
E’ abbastanza singolare questa posizione, ma ha un motivo. Questo religioso signore teme di cedere alla tentazione di voler morire prima che il Signore lo chiami a sé. Persuaso che sia il Signore a fargli l’onore di stabilire l’ora della sua morte. Questo il motivo che lo spinge a disapprovare la legge sul biotestamento: teme di andare contro la volontà del Signore, ed ovviamente non si rende conto che attribuire al Signore l’ora della morte di ciascun individuo è un po’ un’offesa al Signore. Un equivoco in cui ancora oggi cadono molti credenti. E forse ne era persuaso persino Giovanni Paolo II (cf Evangelium vitae), sino a che, avendo in precedenza chiesto di restare nella sua abitazione, non disse: “Lasciatemi andare alla casa del Padre”.
Renato Pierri



Giovedì 21 Dicembre,2017 Ore: 17:49