Lettera
Lettera aperta al Presidente della Regione Lombardia

di Martino Pirone

(dal quotidiano La Prealpina del 7 maggio 2017)
 
Egregio Avv. Roberto Maroni,
sono un cittadino italiano residente in questa Regione da 60 anni (ne ho quasi 78) e mi piacerebbe starci ancora per un po’, finché il buon Dio vorrà. Mi sembra invece che voi Amministratori facciate di tutto per accorciare la durata della vita di noi anziani. Sino alla pensione (all’età di 67 anni) sono stato abbastanza bene, mentre poi ho avuto alcuni problemi di salute, alcuni risolti altri che ancora permangono e che richiedono cure continuative e controlli periodici. Per questi vengo seguito dalla Cardiologia dell’Ospedale di Circolo di Varese, dove sono stato ricoverato due volte (2007 e 2014).
Ora per un controllo cardiologico presso quella struttura specialistica, prescrittomi dal medico curante, mi viene PRENOTATA LA VISITA FRA UN ANNO.
Ma vi sembra possibile che vi siano così LUNGHI TEMPI DI ATTESA per patologie che richiedono un costante controllo, anche ai fini di una corretta prevenzione ? Ed è proprio impossibile stabilire di volta in volta la data del controllo successivo ?
Anziché pensare a costruire con enormi spese nuovi ospedali (i contenitori) non sarebbe preferibile e più utile per gli utenti concentrare le risorse finanziarie sui “contenuti”, assumendo nuovo personale medico e paramedico per incrementare visite specialistiche ed esami strumentali, come ecografie, radiografie, TAC, elettrocardiogrammi ecc, anche aumentando l’arco lavorativo giornaliero (estendendolo magari alle ore serali) ? Perché queste lunghe liste di attesa sono esasperanti e nocive per la salute di molti Cittadini, soprattutto per quelli che necessitano di cure tempestive e per fasce sociali economicamente più deboli che non hanno la possibilità di accedere a prestazioni private.
Le chiedo, egregio signor Presidente, di voler cortesemente rispondermi, eventualmente anche tramite l’Assessorato competente, perché quanto ho scritto interessa anche moltissimi Cittadini lombardi che si trovano in precarie condizioni di salute.
Distinti saluti.
Martino Pirone
6 maggio 2017
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>><<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<
(dal quotidiano La Prealpina dell’8 maggio 2017)
La risposta di Maroni: con il Pai meno attese
Gentile sig. Pirone, ho letto con attenzione la lettera che mi ha destinato ieri su queste pagine e Le assicura che la riduzione dei tempi di attesa è e resta uno dei nostri principali obiettivi, per il quale l’impegno di Regione Lombardia, e non da oggi è massimo e indirizzato a più fronti: l’efficienza organizzativa nelle strutture che devono erogare il servizio, l’appropriatezza delle prescrizioni e l’investimento di ulteriori risorse economiche.
Riguardo questo ultimo punto, solo nel 2016 abbiamo destinato 47 milioni di euro per le attività ambulatoriali, garantite dalle strutture contrattualizzate private, e circa 80 milioni per le stesse attività in ambito pubblico.
Abbiamo, inoltre, attivato iniziative come “Ambulatori Aperti”, che consente ai cittadini di poter accedere alle strutture sanitarie nei fine settimane e nelle ore serali.
Ma la vera soluzione al problema arriverà con la piena entrata in vigore della riforma del sistema socio-sanitario regionale, nata proprio per garantire una presa in carico del paziente in tutto il suo percorso di cura, evitare la frammentazione dell’offerta e offrire una programmazione personalizzata. Si tratta di una vera e propria rivoluzione culturale, di un cambio epocale, che si concretizzerà a breve.
Entro il prossimo autunno, infatti, Lei e altri 3 milioni e mezzo di pazienti cronici riceverete a casa una lettera che indicherà quali sono le strutture che si sono candidate per la vostra presa in carico. Starà a voi scegliere quella che risponde maggiormente alle vostre esigenze, poi sarà attivato il vostro Piani di Assistenza Individuale (PAI). Sarà personalizzato: avrete cioè un gestore che programmerà e prenotare visite, esami e controlli legati alla vostra patologia, senza che dobbiate più preoccuparvi ddi nulla, comprese le attese. Non solo: vi sarà garantito un supporto anche in caso di prestazioni in telemedicina e forniti a domicilio presidi sanitari e socio-sanitari.
Questo modello innovativo di offerta sanitaria che si rivolge in particolare ai pazienti cronici, cioè a quelli che necessitano con più frequenza di visite e controlli, andrà inevitabilmente a risolvere il problema delle liste d’attesa e a migliorare la qualità della vita di chi, come Lei, si trova in una condizione di fragilità.
Roberto Maroni – Presidente della Regione Lombardia

 



Mercoledì 10 Maggio,2017 Ore: 17:07