Cecenia. La violenza contro i gay che addolora e stupisce

di Renato Pierri

“Per Pasqua di Resurrezione diamo ai frequentatori del blog la possibilità di firmare un appello a Putin, perché chiuda in Cecenia i campi della tortura gay. Alle persone sospettate di essere omosessuali viene fatto l’elettroshock, vengono torturati finché non fanno i nomi di altri omosessuali, al punto che alcuni sono addirittura morti.. Oggi Pasqua di Resurrezione possiamo compiere un gesto cristiano firmando, attraverso Avaaz, una petizione a Putin”. Questo l’invito di don Mauro Leonardi, prete e scrittore, sul suo blog “Come Gesù”. Ho subito firmato e spero che tutti i frequentatori del blog abbiano subito firmato, anche quelli che fino a ieri hanno dichiarato pubblicamente che gli atti di omosessualità sono un grave peccato. Spero che firmino tutte le persone buone. Spero che anche il Papa firmi l’appello, spero che tanti Imam firmino l’appello. Riguardo alle accuse di gravi abusi contro gli omosessuali in Cecenia, il capo della repubblica cecena Ramzan Kadyrov ha dichiarato: «Non si possono detenere e perseguire persone che semplicemente non esistono nella Repubblica Cecena. Se ci fosse gente simile in Cecenia le forze dell’ordine non avrebbero bisogno di avere a che fare con loro, perché i loro parenti li manderebbero in un luogo da cui non c’è più ritorno». Quanta violenza in queste parole. Violenza incomprensibile, violenza che stupisce, violenza che non capisco. La violenza perpetrata per sete di potere e di ricchezze, la violenza dei banditi, dei mafiosi, mi addolora, mi indigna, ma non mi stupisce, la violenza contro gli omosessuali mi addolora e mi stupisce. Non la capisco. Così come non capisco le persone cui accennavo sopra, le quali non si rendono conto che dichiarare pubblicamente peccato l’amore tra due persone omosessuali è anche una forma di violenza. La violenza fisica è preceduta dalla violenza delle parole, a cominciare da quelle contenute nei testi sacri.
Renato Pierri



Lunedì 24 Aprile,2017 Ore: 09:12