Lettera
Celebrare la liberazione e difendere la Costituzione

di Davide Patuelli

Gentile Direttore,
ogni anno, il 25 aprile, si festeggia in tutta Italia un avvenimento importantissimo per il nostro Paese, con programmi solenni e ricchi d'iniziative. In quel giorno, nel 1945, la popolazione del nord Italia, ancora occupata, si ribellò alle truppe naziste e al governo fascista. Aderì all'appello allo sciopero generale e all'insurrezione rivolto, a nome del Comitato di Liberazione Nazionale, dal futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini. Così nei giorni seguenti, le grandi città del nord furono liberate ancora prima dell'arrivo degli Alleati utilizzando anche modalità nonviolente come scioperi e occupazioni delle fabbriche.
Questa data è legata in modo inscindibile ad altre tre della nostra storia democratica: il 2 giugno, il 27 dicembre e il 1° gennaio.
Liberata l'Italia, su idea del faentino Pietro Nenni,  il 2 giugno 1946, si tenne il referendum in cui si scelse la Repubblica abbandonando così la Monarchia.
Ogni anno è festa nazionale, ma viene celebrata con solennità solo a Roma. Dove, in modo discutibile, si tiene una parata militare che ricorda tanto quella dei Savoia. Una incoerenza tanto più evidente ora che è stato abbandonato l'esercito di leva, ossia popolare, per uno professionale, d'elite.
L'anno scorso ricorreva il 70° anniversario, ma nessuno sembra essersene accorto, complice, forse, un referendum il cui esito avrebbe potuto trasformare l'architettura istituzionale dello Stato.
Il 2 giugno 2016, ad esempio, a Faenza, dove esiste una piazza dedicata a questa data, non si è svolta alcuna manifestazione. Solo a Ca' di Malanca, nel brisighellese, sede del museo della Resistenza, si è tenuta nella giornata ad essa dedicata una degna iniziativa con la presenza della presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Invece, nella mia città la festa della Repubblica è stata ricordata il giorno precedente (?) con l'alzabandiera e un coro scolastico. Sarà così anche quest'anno? Perché? Il 2 giugno non è festivo come il 25 aprile?
Il 27 dicembre 1947 fu promulgata, cioè firmata, da Enrico De Nicola, capo provvisorio dello Stato, la Costituzione della Repubblica italiana. A dicembre di quest'anno saranno 70 anni. Qualcuno se ne ricorderà?
Il 1 gennaio 1948 la Costituzione entrò in vigore. Stranamente, non è celebrata con una festa civile o un programma specifico, ma se non altro, la giornata è festiva in quanto Capodanno.
Nel 2018 saranno organizzate iniziative degne dell'evento? Saranno coinvolte le scuole?
Gli Alleati imposero al Giappone una Costituzione da loro preparata e corressero quella scritta dalla Germania allora occupata. Il popolo sovrano italiano invece poté scriversi la propria Costituzione grazie al determinante contributo dato alla propria liberazione.
Davide Patuelli
Faenza



Sabato 22 Aprile,2017 Ore: 17:39