La vita in barzelletta su Italians – Corriere della Sera

di Attilio Doni

Ho letto una barzelletta sul blog “Italians – Corriere della Sera di Beppe Severgnini. Però non credo che il simpatico Beppe, indaffarato com’è, si sia accorto che si tratta di una barzelletta. Un lettore, sicuramente un buontempone, ha scritto: “Io posso disfarmi di un pullover costoso. L’ho acquistato. È mio. Lo posso buttare anche nel cassonetto all’uscita del negozio. Io posso disfarmi di un’automobile che ho ereditato. L’ho ereditata. Ecco l’atto notarile. È mia. La posso anche cospargere di benzina e poi incendiarla. La vita no. Non l’ho acquistata. Non l’ho ereditata. Mostratemi lo scontrino! Oppure esibitemi copia dell’atto notarile. Nessuno è padrone della vita. E sia chiaro, qui non c’entrano i propri precetti religiosi. Non abbiamo deciso noi quando venire al mondo. Non possiamo decidere quando andare via”. Divertente, no? Siccome non ho lo scontrino, e neppure l’atto notarile, la vita non è mia e quindi non posso disfarmene, anche se è diventata inutile e insopportabile. Allora continuiamo col ragionamento – barzelletta. Poiché nessuno è proprietario della mia vita, poiché nessuno con uno scontrino o con un atto notarile può dimostrare che la mia vita gli appartiene, significa che la mia vita non è di nessuno. Giusto? Allora se una cosa non è di nessuno e questa cosa è inutile e insopportabile e, guarda caso, tormenta me e affligge me, sarà lecito che io me ne liberi?
Attilio Doni



Sabato 04 Marzo,2017 Ore: 09:46