Lettera
«Quando si comincerà a parlare seriamente di eutanasia nel nostro Paese?»

di Renato Pierri

La notizia: “Dj Fabo è morto in una clinica svizzera. Fabiano Antoniani, il giovane dj rimasto cieco e paralizzato dopo un incidente, da alcune ore era in Svizzera per iniziare il percorso verso il suicidio assistito”.
«Quando si comincerà a parlare seriamente di eutanasia nel nostro Paese?». Con questa domanda concludevo una lettera pubblicata sul blog “Come Gesù” e in parte su La Repubblica del 28 gennaio, da Corrado Augias. La scrissi a proposito della richiesta di morire da parte del giovane Fabo al presidente della Repubblica. E adesso che Fabo è stato costretto ad andare in un altro Stato per ottenere il diritto di morire, vale a dire di non soffrire, ripeto la domanda: Quando si comincerà a parlare seriamente di una legge sull’eutanasia? Se ne comincerà a parlare seriamente quando svanirà nel nostro Paese la mentalità ancora troppo presente, espressa dalle righe seguenti che rileggevo proprio in questi giorni, neppure a farlo apposta, nel romanzo “I Buddenbrook”: “«Dottori, per pietà! Qualcosa per dormire... ! ». Ma i medici conoscevano il loro dovere. Era necessario in ogni caso conservare il più a lungo possibile questa vita ai parenti, mentre un sonnifero avrebbe immediatamente provocato una resa dello spirito, senza resistenza. I medici non sono al mondo per procurare la morte, ma per conservare a qualunque costo la vita [...]. Alle cinque l’agonia non poteva esser più terribile”. Se ne comincerà a parlare seriamente quando la Chiesa smetterà di dipingere un Padre celeste indifferente, somigliante a quei medici.
Renato Pierri  



Lunedì 27 Febbraio,2017 Ore: 21:13