Violenza sulle donne e il marchiano errore di un lettore

di Veronica Tussi

Un lettore, sul blog Italians – Corriere della Sera, di Beppe Severgnini, a proposito della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, scrive: “Sbagliamo tutti nel considerare il problema in modo settoriale e, secondo me, miope. Non si risolverà mai il problema della violenza sulle donne, se non lo si affronterà nella sua globalità. Chi è violento lo è con le donne, certo, perché spesso sono il soggetto più vicino, o l’unico, su cui sfogare la propria rabbia, ma lo è anche con gli altri soggetti che considera deboli, o con chi gli ruba il parcheggio, o il lavoro, oppure fa il bullo con i compagni di scuola. Il meccanismo è lo stesso: chi è violento lo è perché non ha argomenti, e non accetta di sentirsi debole in generale, e non soltanto con le donne. Inutile parlare di rapporto tra uomo e donna, perché non è quello il nodo”. Ora, non è sempre vero che gli uomini che maltrattano le donne fino ad arrivare alle volte ad ucciderle, siano violenti con tutti i soggetti deboli. Molti uomini che hanno ucciso la compagna, o la moglie, si comportavano nella vita normalmente come tutti, spesso sono stati descritti come persone buone e tranquille. Molti uomini non ritengono che altri uomini più deboli, debbano essere loro sottomessi, mentre sono persuasi che la compagna o la moglie deve essere a lui sottomessa. Se essa si ribella, non obbedisce, rifiuta il suo “amore”, l’uomo diventa violento. Del resto, s’illude forse il lettore che il problema della violenza non solo nel nostro paese ma nel mondo intero, possa essere risolto affrontandolo nella sua globalità? Ma che discorso è?
Veronica Tussi



Venerdì 02 Dicembre,2016 Ore: 22:01