In alcuni casi l’aborto è una sorta di legittima difesa

di Attilio Doni

Gentile direttore, il mio articolo “E’ un errore affermare che l’aborto è sempre peccato”, pubblicato su Affaritaliani il 23 novembre, e che prendeva spunto da uno scritto del prete e scrittore Mauro Leonardi su L’Huffington Post, riportato su “Come Gesù”, blog dello stesso sacerdote, ha ricevuto più di quaranta commenti. Ne trascrivo un paio interessanti. Renato Pierri scrive: “La cosa che mi stupisce alle volte è la sproporzione tra la preoccupazione di tante persone per la sorte dell’embrione, e la loro preoccupazione per la sorte dei bambini una volta nati, per i bambini che muoiono per malattia, per fame, per i bambini abbandonati, sfruttati, schiavizzati e via di seguito. Sembra che l’importante sia che nascano, poi Dio ci pensa… “. Come non dargli ragione? Non c’è proporzione, infatti, tra il fiume di parole sull’aborto soprattutto da parte egli uomini della Chiesa, e le parole a favore dei bambini una volta nati. Lo stesso discorso si può fare riguardo al fiume di parole sul divorzio da parte degli uomini della Chiesa. Si pensi se avessero fatto altrettanti discorsi a favore delle donne maltrattate e spesso uccise dagli uomini.
“Sandokan”, un frequentatore del blog, scrive: “Io penso che nessuno abbia diritto di sopprimere una vita, anche se capisco – ma non giustifico – che ci possano essere situazioni nelle quali una persona possa credere sinceramente che se un altro non ci fosse più la propria vita (o quella altrui) migliorerebbe”. Ora, io credo che non abbiamo il diritto di togliere la vita a nessun essere vivente, uomo o animale, forse non abbiamo il diritto neppure di abbattere un albero. Ma questo diritto, sacrosanto soprattutto per l’uomo, viene meno qualora ci si venga a trovare davanti alla scelta obbligata del male minore. Caso emblematico è la legittima difesa. Ma in alcuni casi l’aborto non è una sorta di legittima difesa? Il concepimento di norma è una grazia, ma può anche essere una disgrazia che sconvolge la vita di una donna, alle volte di una bambina. Il concepito di norma è un dono, ma può essere una mazzata, di norma è il benvenuto, ma può anche essere un intruso assolutamente non desiderato. Bisogna sempre ricordare quando si parla di aborto, che la persona che vi ricorre non vuole uccidere (verbo improprio) l’embrione, ma liberarsi al più presto di qualcosa che le sconvolge la vita. Riguardo ad embrioni portatoti di gravissime malformazioni che lo condannerebbero ad una morte prematura e ad inutili sofferenze, l’aborto diventa legittima difesa a suo favore. In questo caso si abortisce per amore.
Attilio Doni



Giovedì 24 Novembre,2016 Ore: 18:35