“Nessuno può essere escluso dalla festa della misericordia”, ma...

di Carmelo Dini

Gentile direttore, sarebbe interessante avere il parere di un teologo sul problema che pongo, e che non credo sia mai stato affrontato. 
“Nessuno può essere escluso dalla festa della misericordia”, ha affermato Papa Francesco, e mi sembra giusto; alla misericordia di Dio non possono essere posti dei limiti. Beatitudine eterna, quindi, per chi sulla terra ha fatto del bene, e per chi ha fatto del male e poi si è pentito. Il Padre amorevole, anzi, per il peccatore pentito che torna all’ovile, fa festa e fa ammazzare il vitello grasso. Chi ci rimette in questa faccenda è il povero vitello, ma questo è un altro discorso. Però, e questo è il problema, c’è una cosa che il Signore non può fare: cancellare il ricordo della vita terrena, se non vuole trasformarci in esseri senza memoria, in altri esseri, nella sostanza. Nella beatitudine eterna, necessariamente diversa è la condizione di colui che ha sempre fatto del bene sulla terra, dalla condizione di colui che ha fatto del male. Madre Teresa di Calcutta sarà Madre Teresa di Calcutta con il ricordo della sua vita terrena. Totò Riina, se pentito e accolto in cielo, magari dopo essere passato per il purgatorio (?), sarà Totò Riina con il ricordo della vita terrena. Un niente la vita terrena in confronto all’eternità? Non conta nulla? Allora non conterebbe nulla neppure la vita terrena di Gesù. Ma questo non può essere. 
Carmelo Dini



Venerdì 01 Aprile,2016 Ore: 23:15