Lettera
La gestazione per altri e l’onestà intellettuale

di Attilio Doni

Sono contrario alla gestazione per altri, ma sono anche intellettualmente onesto e quindi mi limito a dichiarare che sono contrario perché temo che non sia nell’interesse del bambino essere allontanato dalla persona che lo ha portato in grembo, e potrebbe anche non essere nell’interesse del bambino avere due mamme o due papà, anziché una mamma e un papà. Però, per onestà, devo anche ammettere che non posso sapere con certezza che il bambino nato grazie alla gestazione per altri, possa esser essere meno sano o meno felice degli altri bambini. E sempre per onestà intellettuale mi devo chiedere se questo mio dubbio possa essere motivo sufficiente per evitare il concepimento e la nascita di un bambino. Mi sentirei disonesto, invece, se dichiarassi che sono contrario alla gestazione per altri, giacché in alcuni paesi si approfitta della povertà delle donne per spingerle a prestare il proprio utero. Allora bisogna condannare lo sfruttamento della donna, e non la gestazione per altri, ché l’una cosa non s’identifica con l’altra. Mi sentirei disonesto e anche volgare, se dichiarassi, come ha fatto la ministra Lorenzin, che la maternità surrogata è prostituzione. Si crea in tal modo una grande confusione. Si confonde il fine che può avere una donna di guadagnare denaro prestando il suo utero, col fine di una coppia di avere un figlio. Una cosa è poi portare in grembo una creatura, altra cosa è soddisfare le voglie di un uomo. Sempre disonesto sarei se dicessi che i bambini diventano merce, che si comprano, che si vendono. Creerei sempre confusione, giacché non si compra il bambino, bensì la gestazione, il prestito dell’utero.
Attilio Doni



Venerdì 12 Febbraio,2016 Ore: 20:15