Lettera
Pari indignazione

di Guglielmo Loffredi

Gentile Direttore,
Dopo Daniza l’orsa del Trentino morta lo scorso anno, non è  sopravvissuta alla narcosi in occasione della cattura, oggi l’indignazione generale, su internet e sui media non solo americani, è suscitata dall’uccisione del leone Cecil nel Hwange National Park, dello Zimbabwe da parte di uno sciagurato dentista statunitense. Jericho invece, della stessa famiglia del leone Cecil è vivo. Viene smentita ufficialmente la sua presunta morte rasserenando gli animi della cordata radical-animalista. Questi eventi addolorano anche me che ho avuto cani e gatti che mi accompagnano tuttora. Non riesco ad accettare però, in queste vicende, tutta la partecipazione emotiva e di lotta a difesa degli animali quando centinaia, migliaia di esseri umani anonimi, in fuga dalle guerre e dalla disperazione, muoiono affogati nel Mediterraneo, cotti dal sole a Ventimiglia, respinti violentemente dalla gendarmeria francese a Calais, o fermati dal muro tra Serbia e Ungheria tra l’indifferenza collettiva che sta diventando abitudine. Non riesco anche a comprendere come anche le uccisioni di massa in Nigeria da parte di Boko Haram o le nefandezze dell’Isis, o le violenze sanguinarie contro i cristiani non suscitino almeno pari indignazione e notizia dei più famosi fratelli animali.
Guglielmo Loffredi



Martedì 04 Agosto,2015 Ore: 10:38