Lettera
Il poeta di Santa Maria del Soccorso a Roma, e Padre Pio

di Carmelo Dini

Sulla fiancata della chiesa di Santa Maria del Soccorso a Roma, nel quartiere Tiburtino, c’è una sorta di altarino con un crocifisso, fiori finti, e una lastra di marmo con sopra inciso il seguente capolavoro di alta raffinata poesia: “Fermati, o passante pellegrino / soltanto un momentino, / che solamente tu / puoi salutar Gesù / E con animo raccolto / ammira il suo volto! / Per te fu tanto forte / che ne affrontò la morte”. E incisa c’è anche la firma del poeta. Padre Pio? No, non avete indovinato. Il frate di Pietrelcina volava ancora più in alto, molto più in alto. Trascrivo alcuni suoi pensieri: "Quando si passa dinanzi ad un'immagine della Madonna bisogna dire: - Ti saluto, o Maria, saluta Gesù da parte mia". E va bene, questo suppergiù è all’altezza del poeta di Santa Maria del Soccorso. Ma i seguenti vanno oltre, molto oltre: "Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote". Questo, profondissimo, è rivolto ad un masochista. Il seguente, invece, sempre grandioso, è un po’ offensivo verso il Cristo: "Conviene addomesticarsi con i patimenti che piacerà a Gesù mandarvi". Ma è in questo che il frate superò se stesso: "Mancare di carità è come ferire Iddio nella pupilla del suo occhio. Cosa è più delicato della pupilla dell'occhio?" (Il sorriso di Dio, Ed. Paoline, 2001). Carmelo Dini



Mercoledì 08 Aprile,2015 Ore: 08:51