Lettera
OSARE LA SPERANZA!

di Mario Pavan

Oggi è particolarmente difficile avere e nutrire speranza.Il “mondo” sembre per lo più propinare fatti quotidiani di efferatezze, di ingiustizie macroscopiche e di un andazzo oltre ogni limite. Ma non è la categoria “mondo” come certi catechismi o forme di una religione spesso impostata o solo insegnata con formule astratte e dogmatiche , a farci vivere in un clima di quasi disarmo totale.
Il “mondo” infatti siamo tutti noi. Troppo perbenisti, paurosi dei cambiamenti e timorosi dell’altro da noi.
E così andiamo avanti, meglio ricorriamo al classico speriamo che me la cavo ma più per inerzia che per convinzione!
Invece, la più piccola delle tre virtù teologali, come diceva il grande scrittore francese Charles Péguy , la Speranza, appunto, (quella che sta in mezzo tra la Fede e la Carità) oggi dovrebbe assumere un posto di eccellenza.Va recuprata come motivazione centrale del pensare, dell’agire e come finalità della vita stessa.Una speranza, però, non dalla dimensione puramente escatologica e lontana dal giorno dopo giorno .Ora e adesso vige il comandamento: osare la speranza!
Osare per impegnarsi, per denunciare, per accorgersi dei piccoli grandi segni di un cammino, che sebbene faticoso, procede. Lentamente, ma smuove: accelera una maturazione, come da principio è la potenzialità del minuscolo granello di senape.
E ci sono , per fortuna, alcuni vivi segnali di un timido risveglio: giovani che si impegnano in settori diversi della società o nel Terzo Mondo, famiglie che cercano di restare unite e felici secondo i veri valori, anziani che aiutano le nuove generazioni attraverso l’esperienza, religiosi di ogni credo, convinti che il dialogo, l’essere figli di un unico Padre e il confronto aiutano davvero.
Certamente, oggi la politica della corruzione e delle chiacchiere non aiuta, una Chiesa che non è ancora convinta, nella sua totalità, della svolta esemplare ed evangelica che papa Francesco ad ogni occasione , le imprime nel concreto, una realtà in cui sembrano prevalere solo il denaro all’eccesso e in mano sempre più a pochi , non sembrano offrire nessuna possibilità di sopravvivenza all’infinito presente del verbo sperare !
Per questo è invece urgente osare , tentare, impegnarsi nella speranza dell’azione, sempre controcorrente, nella forza incendiaria di pro –vocare, fedeli in una testimonianza credibile.
Anche al tempo di Abramo non si trovarono cento giusti…
Mario Pavan



Domenica 06 Luglio,2014 Ore: 15:54