Lettera
LA “RIBELLIONE” DELLA CULTURA

di Giovanni Dotti

Leggo con interesse la bellissima lettera di Francesca Riccardi (n.110/11) a proposito dello studio della STORIA dell’ARTE nelle Scuole Superiori. Mi riallaccio ad una mia precedente su questo giornale (n.45/11) in cui sostenevo, in sintonia col prof. Romolo Vitelli, l’utilità dell’insegnamento delle materie “umanistiche” anche nelle scuole ad indirizzo “scientifico”, come le Letterature, l’Arte, la Storia, la Filosofia ed anche il Latino (almeno nei suoi elementi basilari). Per i motivi già da me espressi e meglio precisati nella lettera della Sig.ra Riccardi, che penso sia un’insegnante, a cui va tutto il mio plauso e la mia piena condivisione. Tanto più che siamo Italiani e dovremmo andar fieri del patrimonio storico-artistico di cui abbonda il nostro Paese, dalla Preistoria ai giorni nostri, purtroppo spesso dimenticato e trascurato, e forse più conosciuto ed apprezzato dagli stranieri che da noi.
L’ignoranza comporta miseria, la conoscenza ricchezza, spirituale e materiale. Perché non è vero che con la cultura non si mangia: essa può diventare un formidabile promotore di sviluppo, sopratutto qui da noi in Italia, ad esempio attraverso l’incremento del Turismo, purtroppo in calo in questi ultimi anni nella nostra bella penisola benché tanto ricca di arte e di storia. E’ mai possibile che i nostri politici non lo capiscano ? E che alla Cultura, e alla Scuola, continuino sempre a togliere e mai a dare ?
Gli insegnanti e gli uomini di cultura, quella vera, perché non fanno sentire più forte e più spesso la loro voce? Perché non tempestano i giornali coi loro scritti? Perché non pretendono più spazi in televisione? Perché non si ribellano a questo andazzo schifoso? Immagino perché sono stanchi, sfiduciati, demoralizzati (oltre che malpagati), e si sentono impotenti di fronte alle tante nefandezze impunite di questo paese e agli ignorantoni della malapolitica che pensano solo a far soldi e ci stanno portando alla rovina. Ma non ci si deve arrendere: per almeno tentare di risalire la china ci vuole più speranza e sopratutto più coraggio, doti che certamente non mancano e che devono ritrovare quelle parti sane ed oneste della società italiana che ora sono umiliate e derise.
Varese, 18 novembre 2013
Giovanni Dotti



Lunedì 18 Novembre,2013 Ore: 17:13