NON POSSIAMO TACERE

di Carla Volpe

Prendo spunto dal titolo di un libro recente di mons. Bregantini: “Non possiamo tacere” a proposito di mafia, per raccontare due fatti personali (ma potrebbero essere sottoscritti da tante altre persone) che dicono la crisi attuale, in concreto.

Il primo.

Al volgere dei 58 anni di età, dopo 37 anni di lavoro (di cui 20 a tempo intero e 17 a part time a motivo di mia figlia disabile grave) e 20 di caregiver (che continuerà per tutta la vita), fra due mesi andrò in pensione con l’Optione donna: poco più di 600,00 €. al mese.

Prendere o lasciare. La salute o i soldi, perché nella legislazione del lavoro non è stato finora introdotto nessun criterio di riduzione del carico per il lavoro senile (sino ad oggi inedito) che permettesse di continuare il mio lavoro con i bambini 0-3 anni fino al 2018, cioè fin dopo il compimento di 63 anni (per chi è più giovane di me il termine andrà oltre i 67 anni). Optione donna significa sottoscrivere che lo Stato continuerà a prendersi il 30% di quanto mi spetterebbe, mese dopo mese per tutta la vita.

Inutile fare confronti: con gli eterni pensionati baby e con chi ha potuto lavorare libero da caregiver. Inutile il confronto perfino con mia madre pensionata tessile che, dopo 23 anni di lavoro come operaia, ha una pensione superiore alla mia, seppur di poco.

Sul mio conteggio pensione – come su quello di chi andrà in pensione d’ora in poi - si scarica il costo della crisi, mentre nulla si è voluto spalmare sulle pensioni già in atto.

Il secondo.

La mia casa 15 gg. fa è stata visitata dai ladri, per fortuna mentre eravamo tutti fuori. Dopo aver messo a soqquadro la camera hanno finalmente trovato la cassaforte, che hanno divelto dal muro. Inutile sperare nella sorpresa di ritrovare nella cassetta della posta almeno quanto non è denaro od oro. O nel buon esito di un ipotetico lavoro di ricerca da parte dei Carabinieri.

Quanto da me subito, che da qualche mese è all’ordine del giorno di tantissime case della mia zona, evidenzia un aumento enorme di persone dedite al furto…... a cottimo! Perché? Secondo me c’è tanta disperazione in giro; dalla crisi, soprattutto di lavoro, emerge una facile manovalanza per la malavita, facilitata dai tantissimi “Compro Oro”, autentiche istigazioni a delinquere. Non basta invocare la generica caduta dei valori, quando manca il lavoro e si umiliano le forze giovani.

Entrambi questi fatti danno un sentore di mafiosità ed evidenziano un’unica realtà che non si può più tacere: siamo in guerra. La crisi di soldi e lavoro è legata in gran parte alla Finanza casinò; i “mercati” hanno imposto questa macelleria sociale, fatta di tagli ai servizi e alle pensioni, e pure a quanto serve all’economia reale, tanto che anche sotto il governo Monti le uniche realtà a dilagare hanno continuato ad essere soprattutto i Compro oro e le slot machine, volani di distruzione personale e sociale. Non è guerra questa, che pur senza bombe distrugge vita e beni delle persone? Ma per questo nuovo genere di guerra non servono cacciabombardieri e sommergibili, bensì un rigore tutto riverso ad un sano investimento nei giovani e nel Territorio, oltre che nella famiglia. Queste dovrebbero essere le nuove spese militari, per la guerra in atto oggi dentro le nostre vite. A quando un nuovo Risorgimento Italiano, a suon di giovani che lavorando invertono la marcia scialacquatrice propinataci in questi ultimi 20 anni e conducono una vita sobria all’insegna del risparmio, finalmente protagonisti di una politica di rinascita dell’economia reale e di emancipazione dal ricatto della Finanza?

Carla Volpe – Schio (Vi)




Lunedì 11 Febbraio,2013 Ore: 09:03