Lettera
Nessuno Stato “centralista”

di Martino Pirone

Egregio Direttore,

ringrazio il sig. Alberto che con la sua lettera di ieri, (n. 165/10 Varese News: “Il senso delle Prefetture”) mi da l’occasione di fornire ulteriori precisazioni a chi, come lui, non ha un’opinione precisa in materia. La necessità di un maggior controllo da parte dello Stato sugli atti amministrativi degli Enti Locali, tramite i suoi Organi Territoriali (in particolare la Corte dei Conti e le Prefetture), non significa affatto volontà di “accentramento nelle mani del Governo”, né deriva da alcuna “motivazione ideologica”.

Chi dice che nella Pubblica Amministrazione (Parlamento, Regioni, Province, Comuni ed altri Enti minori) da decenni avvengono abusi e corruttele dice la verità. Guarda caso dagli anni ’80 in poi. Ciò conferma l’errore di certe leggi che hanno concesso eccessiva autonomia agli Enti Locali senza prevederne i necessari controlli. Il legislatore probabilmente non si immaginava l’abuso che di tale autonomia alcuni amministratori avrebbero fatto, e che se ne sarebbero serviti in maniera così truffaldina.

Un’altra legge che si è rivelata deleteria è quella che, con l’elezione diretta dei Sindaci e dei Presidenti di Regioni e Province, ha autorizzato questi a nominare Assessori anche persone che i cittadini non hanno votato e che nemmeno conoscono (e che se avessero conosciuto probabilmente non avrebbero votato). Senza parlare poi della facoltà loro attribuita di nominare una miriade di “consulenti”, il più delle volte per favoritismo, nepotismo o altro, pur essendoci nell’organico dei loro Enti fior di professionisti già stipendiati. Ed a questa logica è attribuibile anche il proliferare delle Aziende Municipalizzate e/o Società partecipate (vedi Parma, per non dire anche della vicina Gallarate), tutte per favorire gli amici e gli amici degli amici.

Per ulteriori chiarimenti sull’argomento “Prefetture” rimando i lettori alle mie ultime tre lettere sull’argomento (n. 25/10, n. 72/10 e n. 162/10 su Varese News).

L’ultimo capitolo che ha completato, per così dire, la “anarchia” degli Enti Locali risale al 2002, quando sono stati aboliti anche i Comitati Regionali di Controllo (CO.RE.CO.)

Per i meno informati ricordo che il citato articolo su Repubblica del 13/10: “A Montecitorio torna la paura di mani pulite” non ha niente a che vedere col discorso sulle Prefetture, che se avessero mantenuto la possibilità di esercitare i debiti controlli sicuramente tante schifezze non sarebbero accadute. Spero di aver chiarito qualche dubbio.

Arcisate, 15 ottobre 2012

Martino Pirone




Luned́ 15 Ottobre,2012 Ore: 18:01