Lettera - femminicido
Non si può essere indifferenti

di Annamaria Beretta

Afghanistan 8 luglio 2012. L’abbiamo vista, accucciata tra la polvere, ai margini di un luogo abitato, vestita di abiti informi, terrorizzata, inerme, sotto il tiro delle armi, avremmo voluto che in quel momento arrivasse qualcuno a dire – chi non ha peccato prema per primo il grilletto. – Ma nessuno è arrivato ed una sequenza di colpi secchi si è portata via la sua giovane vita. E’ in un lago di sangue e chi ha ucciso inneggia alla giustizia fatta.
Non c’è nessuno che riprende la scena nel nostro mondo civile occidentale ed è l’unica differenza, perché ogni due giorni una donna muore, nella nostra indifferenza, anche qui per mano di maschi assassini. Non è la pazzia che li muove, i numeri la escludono, ma un moto d’odio nei confronti delle donne. E’ uno scontro di cultura profondo, pericoloso, mortale.
L’avversità verso le donne nasce e si alimenta in ogni luogo a loro precluso, in ogni spazio dove si, ci possono stare ma secondo canoni indiscutibili maschili. Dobbiamo costruire una società di relazione dove uomini e donne possano convivere nella loro essenziale e necessaria diversità senza prevaricazione.
Qualcuno l’ha fatto duemila anni fa ma le sue parole si sono perse.

 Annamaria Beretta



Martedì 10 Luglio,2012 Ore: 18:42