Lettera
Le donne difendono la propria persona

di Miriam Della Croce

 Come il solito, Antonio Socci, quando affronta argomenti religiosi, non ne azzecca una. Certissimo che leragazzine di oggi abbiano ancora pregiudizi medioevali, e siano persuase che sessualità, soprattutto se femminile, e peccato, s'indentifichino, ha deciso che la brutta vicenda della sventurata tredicenne di Brembate sia identica a quella di Maria Goretti (articolo su Libero del 1 marzo).  Intanto ha stabilito lui, prima degli inquirenti, che l'assassino abbia ucciso perché rifiutato dall'adolescente. Può darsi, ma che cosa c'entra mai Maria Goretti, la quale si difese perché temeva di fare peccato? Il suo assassino, Alessandro Serenelli, racconta che la Santa, capite le sue intenzioni, prese a dirgli: “No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno”. Ecco, occorre davvero tanta fantasia per immaginare che una ragazzina dei tempi d'oggi, rifiuti le prepotenze di un uomo, perché teme che Dio non voglia. Significa offendere la loro dignità. Le donne, fatte oggetto di prepotenze da parte degli uomini, difendono la propria persona.  Scrive, il nostro: "E' eroico oggi essere cristiani. Come è eroica la purezza". Ma che dice?

Miriam Della Croce
P.S:  Non ci è dato sapere, ma è possibile che Maria Goretti, se non avesse avuto timore di peccare, avrebbe accettato le proposte del giovane che si era invaghito di lei.
Breve nota del direttore
Gentile Miriam,
e io aggiungerei anche che la fantasia che viene messa in mostra dai Socci e soci è molto perversa. Invece di essere mossi da umana pietà si mettono a raccontare le loro fantasie perverse su un tristissimo episodio, giusto per aggiungere dolore al dolore. Non mi stupirei affatto se l'assassino, se mai lo troveranno, sia uno tutto casa e chiesa.
Giovanni Sarubbi


Giovedì 03 Marzo,2011 Ore: 17:13