Lettera
I briganti hanno ucciso il buon samaritano che soccorreva la loro vittima

di Elisa Merlo

I briganti hanno ucciso il buon samaritano che soccorreva la loro vittima.  Gli israeliani hanno sparato contro coloro che portavano aiuti a Gaza. Può esserci azione più nefanda? Eppure si resta muti. Non per la particolare crudeltà del crimine, ma perché non ci si può indignare ogni volta, come se mai fosse successo prima,  e sapendo che succederà ancora molte volte, forse sempre, sino a che l'umanità non scomparirà dalla faccia della terra. E la terra, muta, e le stelle mute, serberanno il ricordo delle nefandezze compiute dagli uomini. Non esiste un popolo buono e un altro cattivo. Tutti i popoli, ora possono essere vittima, ora carnefici. Anche il popolo più civile e più democratico del mondo, all'occorrenza diventa carnefice. Il guasto è nella natura umana. Gli uomini sono capaci di programmare il male.  Ieri ad essere maltrattati, come il "servo conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si copre la faccia", erano membri del popolo di Dio, del popolo di Isaia; oggi  membri del popolo di Dio, del popolo eletto, con elmetto e la faccia coperta, non certo per ribrezzo davanti al "servo sofferente", sono i maltrattatori. La differenza tante volte non nella qualità del male compiuto, ma solo nella quantità.
Elisa Merlo


Marted́ 01 Giugno,2010 Ore: 12:44