Lettera
L'odore dei Testimoni di Geova

di Attilio Doni

Una signora mi scrive oggi, riguardo ad una mia lettera pubblicata da Corrado Augias più di due anni or sono!
Gentile signor Attilio Doni , mi chiamo Cristina Angelini, abito in Trentino, ho letto a suo tempo la sua significativa lettera pubblicata su repubblica a proposito del fatto accaduto ai fratellini di Gravina e mi ero riproposta di riponderle appena mi fosse stato possibile.Riportava la sua domanda :PERCHE’ DIO ,SE E’ AMORE , PERMETTE CHE I BAMBINI SOFFRANO? Come i bambini di Gravina o quelli che sono morti nei campi di concentramento o quelli che ogni giorno periscono a causa di violenze familiari in guerre di fame ecc.Le cattive notizie si susseguono e sembra che non ci sia più fine. Anch’io qualche tempo fa la pensavo come lei ma poi dopo un attento esame delle Sacre Scritture ho trovato la risposta, perché la risposta c’è. E’ vero che gli uomini finora non l’hanno trovata, come dice il signor Augias ,ma le Sacre Scritture la contenevano già da molto tempo. C'è  per tre motivi 1) siamo imperfetti; certe sofferenze esistono perché l’uomo domina malvagiamente sugli altri portando dolore e morte come dice il libro di Ecclesiaste 8:9; 2) esiste ,anche se ce lo hanno dipinto come una favoletta , Satana il Diavolo ed ora è lui il governante del mondo legga la lettera di 1Giovanni 5:19 e Apocalisse o Rivelazione 12:9; 3) ed infine spesse volte ci troviamo nel momento sbagliato al posto sbagliato come dice Ecclesiaste 9:11. Ma se ci sono le sofferenze perché Dio le permette? Cosa si propone di fare per eliminare una volta per tutte le sofferenze? Anche per queste domande vi è la risposta che è una buona notizia . Mi farebbe piacere riparlarne cosa ne dice? Nel frattempo tante buone cose a lei e alla sua famiglia cordiali saluti.
 
Risposta di Attilio Doni
Gentile signora, la sua lettera ha il "profumo" dei Testimoni di Geova. Lei non dichiara di esserlo (piccola omissione a "fin di bene"), e non nomina Geova, però io l'odore lo percepisco. Me ne accorgo per la vostra eccessiva certosina attenzione alle Scritture, che prendete sempre alla lettera, quasi come se fossero costituite da parole dettate una per una direttamente da Dio.
Riguardo al mio scritto su La Republica, immagino si riferisca a quello pubblicato parecchio tempo fa, da diversi giornali. Però Augias lo modificò arbitrariamente. Il testo originale, che le trascrivo qui di seguito, non conteneva la domanda che lei riferisce. Io facevo delle affermazioni ben precise.
Lei conclude la sua missiva con queste parole: "Ma se ci sono le sofferenze perché Dio le permette? Cosa si propone di fare per eliminare una volta per tutte le sofferenze? Anche per queste domande vi è la risposta che è una buona notizia".
Io conosco un pochino il Vangelo, e posso assicurarle che una proposta per eliminare tutte le sofferenze, proprio non c'è.
 
Un caro saluto
Attilio Doni
 
P.S. Mi perdoni se oso: qualora volesse rispondere, gradirei brevità e concisione.
 
La Stampa 28 Febbraio 2008; Il Tempo 29 febbraio; La Repubblica 2 marzo; con i rispettivi titoli: 
"I fratelli di Gravina e i miracoli divini"; "Non conosciamo i disegni di Dio"; "I fratellini di Gravina e l’Angelo Custode"
Gentile direttore, di fronte a fatti come quello dei bimbi di Gravina, che ci sconvolgono sin nel profondo dell'animo, il pensiero di un cristiano non può non andare a Dio, ed io non per spirito di polemica, ma per amore di verità, vorrei cogliere l'occasione per tentare di aprire gli occhi a tutti coloro che a differenza di me, credono ancora nella possibilità di un intervento diretto di Dio nelle tristi vicende umane. A coloro che credono ancora all'Angelo Custode, che soccorrerebbe e proteggerebbe ognuno di noi, e soprattutto i bambini. A coloro che credono nei miracoli di Padre Pio, di Sant'Antonio, della Madonna (Gesù sembra faccia meno miracoli) o di San Gaspare del Bufalo, e di chissà quanti santi ancora. La credenza nei miracoli, è un brutto atto di presunzione, che offende la religione cristiana, offende tutti coloro che pregano per la salvezza di un figlio che muore, ed offende i bimbi morti di Gravina. Se Dio, Padre Pio, e tutti i santi e gli angeli del paradiso, avessero avuto la possibilità di salvare quei piccoli, magari, che so, facendo cadere nella cisterna la mattina dopo la sparizione, il bimbo che vi è caduto, state tranquilli amici miei cristiani, che lo avrebbero fatto. E senza bisogno delle nostre preghiere.
 Attilio Doni 


Sabato 08 Maggio,2010 Ore: 15:50