Lettera
Divertimento su una vicenda triste e squallida

di Veronica Tussi

Sul settimanale Tempi n.47, diretto dal cattolico Luigi Amicone, c'è uno sconcertante  articoletto intitolato: "Otto anni al maniaco con tre mani". Il titolo dà già l'idea delle intenzioni dell'autore. L'imputato, secondo quanto riferisce l'articolo, è un uomo di 75 anni, agli arresti domiciliari per una condanna a otto anni, in attesa di appello. La sentenza (n. 02/09) è stata depositata dal tribunale di Sala Consilina (Salerno). Un brano dell'articolo: “La sentenza, nel descrivere come, dove e quando l'orco abbia abusato della nipote, recita testualmente che «l’imputato lungo il tragitto, nella cabina della motoape, con una mano guidava e con l’altra si sbottonava i pantaloni oppure cambiava la marcia, mentre con l’altra mano libera (sic!) le toccava la vagina». Se ne deduce che l’uomo sia dotato di ben tre mani…Si legge anche che l’arzillissimo in questione si sai dato a pratiche onanistiche al cospetto della nipote (tra l’altro notoriamente psicolabile) per tre volte a settimana per quattro anni…”. L’autore del raffinatissimo pezzo si diverte parlando di una vicenda triste e squallida. Negando la possibilità che l’imputato abbia tre mani (è ovvio che la mano libera era la stessa che cambiava le marce), sembra volere negare la possibilità che abbia commesso il reato. Si prende gioco dei giudici, screditandoli.  Avanza dubbi sulla esuberanza virile del settantacinquenne e quindi tende anche in questo caso a difenderlo dall’accusa. E per lo stesso motivo, riferisce che la presunta vittima è notoriamente psicolabile.  Come hanno potuto i giudici darle importanza?
 
Veronica Tussi
 


Venerd́ 20 Novembre,2009 Ore: 14:41