Lettera
I morti in prima pagina

di Francesca Ribeiro

Caro direttore, nella trasmissione L'Infedele (La7 - 5 ottobre) Gad Lerner faceva notare con disappunto ad un  rappresentante della Lega che il quotidiano La Padania aveva messo solo nell'ultima pagina la notizia dei morti per la tragedia a Messina. Tanti morti meritavano la prima pagina! A ben riflettere invece, devo riconoscere che quel quotidiano è stato coerente. Coerente col modo di pensare di coloro che da decenni si alternano al governo del nostro Paese. A quelle persone soffocate dal fango, il giornale ha conferito l'importanza che hanno ricevuto da vive. La stessa importanza che hanno ricevuto da vive le persone morte  a L'Aquila. La stessa importanza che hanno ricevuto da vivi i soldati mandati a morire in Afghanistan;  forse un po' meno importanti dei loro fucili e dei loro carri armati. Solo dopo, quando il tritolo li ha fatti  a pezzi, sono diventati eroi ed hanno ricevuto la massima considerazione. E l'onore della prima pagina sui giornali. Così avviene da molto tempo. Le tragedie sono sempre annunciate, previste, ma tanti discorsi, tanto tempo, tante energie e tanto denaro, servono per cose ben più importanti della vita umana.
 
Francesca Ribeiro


Mercoledì 07 Ottobre,2009 Ore: 14:29