Lettera
"Il vero coraggio"

di Prof. Renato Pierri

Gentile direttore, il 30 giugno, nella Basilica di San Paolo, il Santo Padre ha detto: «Paolo desidera che i cristiani abbiano una fede matura, una “fede adulta”. La parola “fede adulta” negli ultimi decenni è diventata uno slogan diffuso. Lo s’intende spesso nel senso dell’atteggiamento di chi non dà più ascolto alla Chiesa e ai suoi Pastori, ma sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere – una fede “fai da te”, quindi. E lo si presenta come “coraggio” di esprimersi contro il Magistero della Chiesa. In realtà, tuttavia, non ci vuole per questo del coraggio, perché si può sempre essere sicuri del pubblico applauso. Coraggio ci vuole piuttosto per aderire alla fede della Chiesa, anche se questa contraddice lo “schema” del mondo contemporaneo».
Spesso, in realtà, l'espressione "fede adulta" non è intesa nel senso dell'atteggiamento di chi non dà ascolto alla Chiesa, bensì nel senso dell'atteggiamento di colui che non dà ascolto alla Chiesa qualora sia certo che questa sbagli. C'è una notevole differenza.  E non risponde al vero che chi professa una "fede adulta" sceglie autonomamente ciò che vuol credere e non credere. In realtà crede in ciò che non solo la ragione ma anche il vangelo impongono alla sua coscienza. Anche qui c'è una notevole differenza. Colui che ha una "fede adulta" non guarda se la fede della Chiesa contraddice lo "schema" del mondo contemporaneo, bensì se contraddice ragione e vangelo. Infine: con tutto il rispetto per il Pontefice, però meraviglia ignori che il vero coraggio è seguire sempre la propria coscienza. A qualcuno questo coraggio è costato il rogo, alle volte anche solo psicologico, o la privazione della libertà.
 
 Prof. Renato Pierri
Docente di religione in pensione
Roma



Giovedì 02 Luglio,2009 Ore: 16:07