Nota UCOII eventi di Lahore e Pakistan

di Direzione Nazionale UCOII

 Mostruosità e mostri. Davvero viviamo in tempi di mostri e lamediatizzazione raramente oggettiva delle loro gesta non fa che corroborarne una ferocia  che nulla ha di religioso anche se si ammanta in modo blasfemo di motivazioni che nessun credente potrebbe mai avallare o
condividere.

Quello che è avvenuto in Pakistan contro le chiese di Lahore si coniuga orrendamente con quello che avvenne alla scuola militare di Peshawar che ha fatto 145 vittime, in gran parte bambini, la strage nel mercato di Islamabad (25 vittime) e quella nella moschea di Rawalpind lo scorso mese.

Non si tratta di fare una tragica contabilità dei caduti ma solo ribadire come la violenza del terrorismo assassino non discrimina per religione ma colpisce alla stessa maniera cristiani e musulmani, come in Iraq, in Siria, a Gaza e altrove nel mondo in cui la logica della distruzione fisica di qualsiasi odiato nemico si è sostituita ad un costruttivo, per quanto teso, confronto per risolvere i conflitti.

La gente viene uccisa per terrorizzare tutti coloro che non accettano di schierarsi in guerre senza pietà e senza nessuno sbocco, per perpetuare lo scontro e questo a prescindere dalla loro appartenenza religiosa o etnica.

La volontà degli assassini, siano essi bande armate, servizi di "intelligence" o Stati propriamente detti, non risponde neppure alla legge spietata della giungla dove il più debole rischia ogni giorno di soccombere al più forte. Si cerca soprattutto di diffondere la paura e l'odio reciproco e indifferenziato tra persone che hanno convissuto per secoli sullo stesso territorio, come è accaduto a Lahore dove due musulmani, probabilmente estranei alla strage sono stati linciati dalla folla.
Crediamo che sia tempo che tutti quanti, Stati e autorità religiose, esponenti politici e società civili adottino un'atteggiamento sostanzialmente diverso e s'impegnino ad arrestare questa infame  deriva di morte e distruzione.

Raccogliamo pertanto l'appello del Papa "nessuno dev'essere perseguitato per la sua religione". Cristiani e musulmani rappresentiamo oltre metà della popolazione mondiale, nella quasi totalità uomini e donne di pace, dobbiamo essere in condizione di intraprendere un cammino comune che disarmi i violenti e i malvagi.

Noi musulmani d'Italia e d'Europa siamo pronti a fare la nostra parte
Direzione Nazionale UCOII
 



Lunedì 16 Marzo,2015 Ore: 19:00