Ramandan in Italia:"Chi lavora nei campi può bere"

 31/07/2011 -

Comunità in preghiera

L'Unione delle comunità islamiche italiane:

«La cosa importante è salvaguardare la vita umana»

L’inizio del Ramadan in Italia (e in tutta Europa) è previsto per il primo agosto. Questo periodo, che prevede un mese di digiuno e penitenza, costituisce uno dei Cinque Pilastri dell’Islam ai quali ogni musulmano praticante è tenuto ad attenersi.
Nello specifico il Ramadan prescrive l’astinenza – dall’alba al tramonto- dal cibo, dall’acqua, dall’attività sessuale. Possono essere sollevati dal precetto alcune categorie quali le donne in allattamento, i malati, i minorenni.

Quest’anno, in deroga a quanto previsto dalle norme religiose, gli oltre centomila islamici residenti in Italia e impegnati nel lavoro dei campi, saranno autorizzati a bere acqua durante il giorno senza violare alcuna regola. Lo ha annunciato alla Coldiretti il presidente dell’Ucoii e Imam della moschea di Firenze Izzedin Elzir sottolineando quanto la deroga si muova nella direzione imprescindibile della salvaguardia della vita umana: «La cosa importante è salvaguardare la vita umana. E` la persona stessa, il fedele, che sente in coscienza se, in particolari condizioni, è in grado di fare il digiuno. Se ci sono difficoltà oggettive allora è possibile interrompere e recuperare un altro giorno"

La Coldiretti ha evidenziato l'importanza del pronunciamento capace di garantire la salute dei tanti lavoratori di fede islamica impegnati nelle campagne italiane e di evitare  quelle incomprensioni verificatesi in passato tra imprenditori agricoli e lavoratori islamici durante il mese sacro in seguito anche a malori per il rifiuto a bere.

Articolo pubblicato sul sito del quotidiano La Stampa



Venerdì 19 Agosto,2011 Ore: 19:15