Islamofobia
Non confondete fede con appartenenza etnico culturale

di Amina Salina

Anche nel caso della sorella tunisina di Monterotondo, dove si e parlato di velo arabo e non di velo islamico, c'è stata la brutta abitudine di confondere la fede religiosa con l'identità etnico religiosa di provenienza.

Sembra un dettaglio ma copre una  disattenzione ed una disinformazione continua relativa a vari aspetti della vita delle donne musulmane. 
Il velo e un elemento transculturale, lo portavano le donne romane di alto rango e anche Maria la Purissima, Madre di Gesù. Lo portano le suore e donne di altre culture per la preghiera. Esso si declina secondo i tempi e le culture e per noi musulmani ha valore soprattutto come elemento religioso e di rispetto per la donna, non tanto come elemento semplicemente identitario culturale o addirittura rivendicativo come può accadere in Occidente.
Per quanto riguarda aspetti  ben più importanti della vita delle donne musulmane, come ad esempio il matrimonio, già una fonte insospettabile di simpatie fondamentaliste, come l'Agenzia Radicale, attraverso il bell'articolo di Nuccio Franco  chiarisce che i matrimoni forzati nulla hanno a che vedere con la religione. Si tratta esclusivamente di un problema culturale e non religioso perché l'Islam considera giuridicamente nulli i matrimoni che vengono stipulati senza il consenso dei due coniugi.
Anche per quanto riguarda i matrimoni interreligiosi, il problema non è tanto la differenza di orientamento spirituale tra i coniugi ma l'educazione dei figli che si perdono dal punto di vista spirituale nella misura in cui l'elemento religioso è poco presente in famiglia. 
Quindi la scarsa islamicità di molti giovani musulmani oggi, e non solo in Occidente, è il risultato non tanto delle differenze etniche religiose o culturali presenti in famiglia, che invece possono essere una ricchezza, ma dell'assenza di sensibilità spirituale di troppi uomini e donne della nostra Umma che non si prendono la responsabilità dell'educazione islamica dei propri figli.
Il fortissimo risveglio islamico che c'è oggi nel mondo arabo può in gran parte riequilibrare il peso che la religione deve avere nelle scelte dei singoli, ivi compreso il matrimonio, se vogliamo che l'Islam rimanga come eredità spirituale alle nuove generazioni ovunque nel mondo. 
Personalmente penso che ogni giovane musulmano abbia il diritto di sposarsi per amore con la persona scelta, ma questa decisione non deve essere in contrasto con la propria fede. Nell'educazione religiosa islamica dovrebbero essere distinti l'aspetto più propriamente islamico con quello afferente alle diverse culture e tradizioni di origine, escludendo costumi impraticabili in Occidente oppure sbagliati. 
Questa operazione può essere svolta solo rivoluzionando tutti gli aspetti dei rapporti familiari nelle  famiglie tradizionali, superando tutto ciò che non è Islam per ricostruire un modo di vita compatibile con lo stile di vita occidentale, senza gli enormi equivoci che quest'ultimo porta. 
Oggi in Occidente viviamo una libertà effimera ed apparente che nasconde una schiavitù agli idoli del potere e del denaro assai più pesante dei ceppi che legavano le caviglie degli schiavi. Libertà senza fini e senza responsabilità, abusi di droga ed alcool, diffusione di massa di vizi innominabili, pedofilia e pornografia, commercio sessuale, traffico d organi, tutti aspetti che sono diventati componenti essenziali del mercato capitalistico occidentale. 
In questo contesto di declino è arrivata una comunità di uomini e donne musulmani piegata dall'ignoranza dalla miseria e dalla tirannide che ci ha messo decenni per cominciare a risollevarsi e che sta dando all'occidente stesso i primi frutti positivi della sua presenza. 
La realizzazione spirituale dell'essere umano è incompatibile con questo stato di cose ed è necessaria una rivoluzione non violenta che coinvolga esseri umani ed istituzioni se non vogliamo sparire come umanità...
salam 
Amina Salina


Marted́ 03 Aprile,2012 Ore: 15:51