La legge sul velo
PROPOSTA DI LEGGE RAZZISTA E DISCRIMINATORIA

di Associazione Donne Musulmane d’Italia

 COMUNICATO STAMPA

Il direttivo nazionale dell’Associazione Donne Musulmane d’Italia, tutta l’ADMI e le donne musulmane,  visto il Progetto di legge: 2422 “Modifica all’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab” esprimono la propria profonda disapprovazione dello stesso per i seguenti motivi:

La dicitura all’art 5. “ E’ altresì vietato, al fine di cui al primo periodo, l’utilizzo degli indumenti femminili in uso presso le donne di religione islamica denominati burqa e niqab.” è ritenuta anticostituzionale e fortemente discriminatoria in quanto è un divieto specifico fatto ad una determinata religione, mentre leggiamo nella Costituzione Italiana, in cui noi ci riconosciamo e che rispettiamo al 1° comma dell’Art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” e ancora il 1° comma dell’Art. 8 Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
E’ un progetto di legge questo espressamente discriminatorio e razzista nei confronti non solo delle donne musulmane ma di tutta la Comunità Islamica.
L’Italia è un paese democratico in cui sono garantiti i diritti umani, in cui la libertà individuale è garantita: costringere gli appartenenti ad una certa religione a non vestirsi in un certo modo o a vestirsi in un determinato modo è lesivo dei diritti umani.
Se il testo dovesse essere approvato causerà un vero ostacolo all’integrazione perchè le donne che coprono il viso per scelta personale e religiosa  saranno costrette a rimanere in casa, quando basterebbe invece che, in caso di necessità alzino il velo dal viso per farsi riconoscere.
Siamo donne, siamo italiane e siamo musulmane, amiamo la nostra religione e amiamo il nostro Paese Italia,  rispettiamo la Costituzione che ci protegge e ci garantisce di condurre una vita religiosa e sociale nel migliore dei modi. La buona cittadinanza non si impone togliendo i diritti alle persone, ma assicurando loro ciò che non va contro il buon senso, oltre che la Costituzione e i diritti umani.



Giovedì 08 Ottobre,2009 Ore: 23:41