Lettera aperta a Pisapia e al PD di Milano: Contrastare ogni discriminazione, sempre, con semplicità, orgoglio e gioia!

pubblicata da Arcangela Mastromarco il giorno giovedì 2 giugno 2011 alle ore 23.47 

Ho riascoltato con attenzione il discorso di Vendola e ogni volta ho sentito e condiviso l'immensa, incontenibile, schietta, collettiva e personale gioia che è riuscito a comunicare sul palco di piazza Duomo.

Unico, nella piazza gremita, ha portato qualcosa che nessun altro è riuscito nemmeno lontanamente a esprimere: un rimedio, una riparazione dovuta, umana e piena di affetto, contro gli insulti, le offese, le discriminazioni che per anni e in particolare nelle due ultime settimane di campagna elettorale hanno sopportato e subito i nostri concittadini stranieri, rom e musulmani. Parole che dividono, offendono, feriscono, che giorno dopo giorno scavano divisioni, procurano dolore, logorano l'autostima di piccoli e adulti in cerca di futuro nel nostro paese.

Trascrivo le parole di Vendola perché mi piacciono, perché voglio che rimangano:

... È finito il tempo del dolore. Avete mandato un messaggio molto chiaro a quelli che occupano le istituzioni e che da oggi sono una minoranza nel paese. E innanzitutto gli avete detto che sono sgradevoli all'udito, che non li possiamo più ascoltare. Vogliamo liberarci dalla loro volgarità, non li sopportiamo più. Vogliamo parlare delle persone che sono degli esseri umani, dei nostri fratelli e delle nostre sorelle rom e abbracciarli, alla faccia loro. Vogliamo abbracciare quelli che vogliono pregare qualunque Dio e dire ai nostri fratelli musulmani che sono benvenuti in tutta Italia. Vogliamo liberarci da una politica fatta di paura, di pregiudizio, di luoghi comuni, di maschilismo, di sessismo. Vogliamo ritrovare la politica come gentilezza, come cultura, come rapporto con la vita, come eleganza della passione ...

Non sono una sua fan e vorrei che dedicasse più tempo a governare la Puglia dove tanti miei famigliari e amici hanno creduto in lui e l'hanno votato per ben due volte, ma devo ammettere che solo nella sua passione e nella sua generosità mi sono sentita capita, accolta, rasserenata.

IslamopoliZingaropoli, parole insopportabili che la Politica ha invece sopportato per prudenza e convenienza (fino a cancellare dal sito di Pisapia il Comitato cittadini musulmani per Pisapia) e che solo l'instancabile Naga ha avuto il coraggio di denunciare per quello che sono, per il loro insostenibile peso, per l'evidente discriminazione razziale e religiosa, per la compromissione di un'Italia futura plurilingue e multiculturale.

Non bastava l'ironia della moschea di via Giandomenico Puppa e neanche l'indignazione. Non è abbastanza "Abbiamo vinto grazie a tutti voi" e "Siamo usciti dalla Padania" è appena sufficiente a smorzare l'orrore che l'udito dei nostri fratelli rom e musulmani ha dovuto ascoltare.

Era necessario qualcosa di chiaro, di detto, di esplicito, delle scuse cosmiche, accompagnate dalla vicinanza umana, dall'affetto, dalla gentilezza. Nichi Vendola lo ha fatto per tutti noi che in questi giorni non abbiamo trovato le parole per dire.

Come dice un mio caro amico musulmano "porgere l'altra guancia" è giusto quando l'offesa, il pregiudizio riguarda se stessi. Si sceglie di non rispondere alla violenza con altra violenza, ma questo non è accettabile quando è l'altro da me che viene colpito, offeso, ingiuriato. Stare vicino, al suo fianco e difenderlo con semplicità e coraggio e gioia. L'abbraccio di Vendola è stato un conforto, una consolazione, un incoraggiamento per i concittadini musulmani milanesi che infatti lo hanno ringraziato:

... In questi anni abbiamo subito una discriminazione costante ed una battaglia politica giocata sulla nostra pelle, i nostri diritti sono diventati merce di scambio. Siamo stati demonizzati ed ignorati a seconda delle esigenze e dai contesti. Spesso abbiamo sopportato nell'indifferenza generale, spesso, siamo stati offesi e abbiamo osservato la debolezza della risposta delle istituzioni e della società civile.

Le sue parole Presidente, le accogliamo con grande gioia e soddisfazione, in esse leggiamo coraggio politico e senso delle istituzioni, ma soprattutto, più importante per noi come credenti, intravediamo una grande umanità. È di questa umanità che il nostro Paese ha bisogno, per riscoprire e valorizzare l'Italia migliore, plurale e pluralista, ricca di diversità, rispettosa e includente che sta emergendo con forza anche in questi giorni...

E che c'entra con questa generosità, con questa capacità di accogliere e confortare, con questo botta e risposta di grande umanità, la necessità di "puntualizzare" del nuovo sindaco? Basta il verbo "espugnare" per sentire la necessità di dissociarsi da un Vendola che è venuto a sostenerlo quando non era ancora il candidato di tutti? O è solo perché Penati, quello del milione di rom a Milano, teme che Vendola e quindi SEL, si prenda i meriti della straordinaria vittoria milanese?

Perché sovrapporre e confondere piani diversi?

1. Vendola ha detto parole che tutti dovremmo affermare con convinzione e impegno.

2. Il PD a Milano è senza dubbio il partito di maggioranza.

Vogliamo cominciare i soliti giochi, la solita manfrina in cui la prudenza, la convenienza, il mimetismo politico ammorbano i desideri sinceri, le aspettative di un popolo di elettori di sinistra che ha detto basta anche alle volgarità e alle offese?

Il Partito Democratico di queste elezioni a Milano mi è piaciuto moltissimo perché, a dispetto di tutti gli equilibrismi interni ha saputo, attraverso i suoi candidati, portare avanti una campagna generosa, per tutti, per il bene della città.

È questo che oggi va affermato semplicemente, senza la paura del "papa nero", che tutti quelli che hanno messo il loro impegno al servizio di Milano, che si sono sottoposti al giudizio degli elettori, lunedì avevano il diritto di parlare in piazza Duomo e oggi hanno il diritto di andare a governare la città.

Non abbiamo bisogno di esperti dall'esterno. Ce ne sono abbastanza tra gli eletti.

Per affermare che 20 consiglieri su 29 dovranno essere determinanti per la formazione della giunta non è necessario demonizzare Vendola, con il rischio di disconoscere i valori che ha affermato con forza.

Questo è quello che ha detto Milano: voto Pisapia sindaco e voto il Partito Democratico.

E intanto, mentre aspettiamo in queste due lunghe settimane che si formi la squadra, vorrei che andassimo avanti in questo impegno di affermazione dei diritti, di contrasto a tutte le discriminazioni, di capacità di stare accanto e in mezzo a tutti i nostri concittadini.

Ringrazio Vendola per la gentilezza e l'umanità.

Ringrazio il Partito Democratico milanese per la generosità.

Ringrazio sin da ora il nuovo sindaco che dovrà lavorare per riaffermare diritti e compensare discriminazioni, con semplicità, coraggio e gioia.

Arcangela Mastromarco



Domenica 05 Giugno,2011 Ore: 17:13