FRATELLI TUTTI UN MESSAGGIO PER LA SALVEZZA DEL MONDO

di Beppe Manni

(Gazzetta di Modena 11 X 20)
Fratelli è il titolo della nuova enciclica di Papa Francesco. Fratelli: una parola presente nelle prime comunità cristiane che scompare per essere sostituito da nomi gerarchici: laici e presbiteri, vescovi e cardinali, monsignori e papi. O figli. Il documento è intessuto di riferimenti biblici, ma sono parole comprese e condivisibili da tutti gli uomini di buona volontà, ‘credenti e agnostici’: non viene mai usato il vocabolo ‘atei’ lasciando lo spazio al rispetto delle credenze altrui e al dialogo. La parabola del buon Samaritano, ad esempio, lungamente commentata è un passaggio chiave del documento. Uno straniero di passaggio vicino a Gerusalemme ha compassione e aiuta un ferito lungo la strada. La novità dei documenti di Francesco è la capacità di porsi in modo semplice ma documentato. Lo ha fatto nella sua Laudato sii e lo fa qui. Non usa un linguaggio aulico con dotti riferimenti ai documenti pontifici antichi e moderni. Il Papa ricorda Francesco che nel 1219 dialoga con il Sultano durante una crociata. O cita il documento firmato a quattro mani con il Grande Imam Al-Azar; ricorda Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi, Charles de Foucauld o documenti dell’ONU. Naturalmente il Vangelo e il Concilio e poi i suoi discorsi. Per dare continuità al suo insegnamento pastorale. E’ sufficiente passare in rassegna le 287 note per verificare le sue scelte. ‘Siamo tutti su una stessa barca’ dice e allora a mi viene in mente l’avventura marittima del profeta Giona: la nave sulla quale si è imbarcato sta affondando, il capitano chiama tutti in coperta, gente di ogni colore religione e patria e li invita a piegare le ginocchia e pregare ciascuno il loro Dio. Insieme. Il momento è grave la terra e i popoli sono in grande pericolo. Francesco enumera in modo dettagliato e impietoso i mali dell’umanità che ‘ostacolano la fraternità universale’; non sono frutto della punizione divina ma dell’azione dell’uomo che saccheggia la terra, sfrutta i più poveri, foraggia guerre emigrazioni; malattie, morte. Non ci sono più privilegiati e poveri, se la barca affonda tutti periamo. Le ingiuste leggi del mercato e delle finanze che privilegiano pochi e affamano i più. Gli scarti. Le guerre sempre ingiuste, la condanna definitiva della pena di morte; il pericolo dei populismi e i nazionalismi, la devastazione della terra; la cattiva gestione delle migrazioni… Suggerisce soluzioni: la riforma dell’ONU perché tutti i popoli siano coinvolti nella salvazione della terra. E nella costruzione della pace. La lotta alle ingiustizie il primo impegno. Le modalità sono il dialogo, la riconciliazione, il perdono, la gentilezza. Le religioni siano al servizio della fraternità non fonti di conflitto. Per la crescita di società eque e senza frontiere, al servizio del vero bene comune
E’ un documento da leggere e meditare insieme. Un manifesto alto, che accoglie e dà voce autorevole a tutte le aspirazioni e gli scritti dei profeti inascoltati della terra.



Domenica 18 Ottobre,2020 Ore: 21:57